Blog Tour “Le Storie di Norvegia” di Manuela Vinario

 

Readers oggi il blog ospita la seconda tappa del blog tour di Le Storie di Norvegia di Manuela Vinario uscito il 07 maggio 2023 organizzato da Paper&Popcorn. Scorrete l’articolo per scoprire l’approfondimento sui personaggi!

 

 

Titolo: Le Storie di Norvegia

Autore: Manuela Vinario

Data di pubblicazione: 07 maggio 2023

Editore: Self publishing

Genere: Novella Dark Fantasy

Serie: Il tempo della Neve spin-off #1

Pagine: 100 circa

Formato: eBook 2,99€ – Cartaceo 14€

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Trama

Lo spin-off del primo romanzo che costituisce il capitolo iniziale della saga Dark Fantasy de “Il Tempo della Neve”, “Le Storie di Norvegia”, è una raccolta di otto novelle narrative incamerate in una cornice estrinseca raccontata da un personaggio facente parte dell’universo de “Il Tempo della Neve” e suddivisa per illustrazioni. È un volumetto prezioso autoconclusivo dallo stile audace e personale che seguirà passo passo la pubblicazione della saga delle Cronache e che esplorerà più a fondo i personaggi e le loro storie.

 

 

Approfondimento personaggi

 

Readers in questo piccolo articolo troverete un approfondimento dei personaggi che troviamo in questo primo spin-off legato al romanzo Il tempo della Neve. Abbiamo fatto tre piccole domande a Manuela Vinario, chi meglio di lei avrebbe potuto parlarcene meglio? Curiosi di scoprire qualche nozione in più? Non vi resta altro che continuare a leggere.

 

1. Quanto c’è di te nei tuoi personaggi?

Se dicessi che dei miei personaggi non c’è niente che possa ricondurre a me mentirei clamorosamente. Ho instaurato una connessione non soltanto verticalmente come loro autrice ma anche metafisicamente sul piano della loro crescita ed evoluzione, che corrisponde in qualche modo ad una mia maturazione in termini di valori ed esperienze personali. Sono assolutamente convinta che nessun autore che non si ricolleghi ad una matrice tipicamente verista o naturalista possa ritenersi un individuo a sé, sganciato dai personaggi che crea. Ho infuso molto di me stessa e della mia biografia nelle difficoltà emotive della protagonista, nel tormento della giovane Lene e nell’amore per la scrittura di Ulva. Ho costruito la saga su quattro perni femminili, uno dei quali non è ancora comparso, ed ognuno di essi rappresenta simbolicamente una parte della mia persona.

 

 

 

2. Sono totalmente inventati o per le caratteristiche fisiche e caratteriali ti sei ispirata a qualcuno di reale?

Per quanto riguarda le caratteristiche fisiche, non mi sono ispirata a nessuna persona in particolare. Volevo che il loro aspetto facesse risaltare, in un connubio mens-corpus, le loro qualità interiori o al contrario, nel caso del piccolo principe Jørgen, dimostrassero quanto l’aspetto fisico sia soltanto un contenitore di un’anima potenzialmente geniale. È una contrapposizione che ho affrontato in maniera pacifica, del tutto naturale. Le personalità dei personaggi e la loro genesi scaturisce invece, anche involontariamente, dalla conoscenza di persone vere a me vicine e con le quali ho instaurato una relazione diretta.

 

 

 

 

3. Accenna qualche loro pregio e difetto.

Come autrice esordiente, sono assolutamente orgogliosa della maniera in cui, anche grazie ad ispirazioni esterne, ho ragionato e farcito di significato i miei personaggi. Ciascuno di loro ha una storia, sia essa complessa nella sua facilità, e il loro ventaglio di sfaccettature umane li rendono assolutamente reali, familiarizzabili o evitabili, sulla base del gradimento e della scala di valori del lettore. Riescono ad essere portatori di un conflitto terribile ma straordinario nella sua molteplicità di piani dimensionali, come Lene, uno dei personaggi da me preferiti, o possono essere accecati dalla loro stessa arroganza e realizzare, in un secondo momento, quanto in realtà gli affetti siano importanti nel cammino tracciato per loro dal Destino, come il re Erik. Non esistono personaggi, nel mio libro, totalmente positivi o negativi; l’unico che sembra essere marginalmente malvagio e distaccato dagli altri è Aleksander, che metaforicamente è lo stereotipo del bello ma crudele , che nasconde però in sé molto da scoprire. I miei personaggi non vogliono assolutamente essere monodimensionali e i loro lacerati risvolti e sviluppi vogliono stare a significare la redenzione che essi possono conquistare nonostante incontrino sul loro percorso infinite deviazioni nei quali alcuni, sfortunatamente, potrebbero perdersi.
I miei personaggi mirano ad essere dei modelli, seppur decostruiti e privi di qualsiasi pretesa, nei quali i lettori possono rispecchiarsi o trarre degli insegnamenti, siano essi positivi o negativi, e penso che questo sia il loro pregio più grande.

 

 

Speriamo che questa breve e intensa intervista vi abbia ispirato a leggere il romanzo e il suo spin-off. Di seguito vi invitiamo a seguire anche le precedenti e nuove tappe per non perdervi nessuna curiosità sulla storia! 🌼

 

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