#BrokenComeFenici #VLove #Wattpad

Capitolo 24




Sentirsi a casa




“I think I’ll let fate just take me home


‘Cause over pain, love is outgrown


I’ve never won a fight to understand


I just move as my heart commands”*


~ Ellie Goulding (Scream it out)






*Credo che permetterò al destino di portarmi a casa / perché l’amore è diventato più grande del dolore / non ho mai vinto una lotta per capire che / mi muovo così come comanda il mio cuore






Teresa


Ansia, imbarazzo, senso di colpa, quelli erano gli stati d’animo che fremevano dentro di me. Quella mattina avevo spalancato gli occhi agitata, con un magone sulla bocca dello stomaco. Mi ero appena svegliata, ancora nuda tra le braccia di Travor, e non vedevo l’ora di fuggire via.


Ero una vigliacca, ecco cos’ero.


Cercai di liberarmi dalla sua presa, tutto inutile perché lui la strinse. Malgrado volessi scappare da quel tocco il mio corpo la pensava in modo diverso, la mia pelle bruciava a contatto con la sua, come se avessi la febbre.


«Hai detto che non te ne saresti andata», sussultai, mentre le sue parole mi solleticavano l’orecchio.


«Devo andare al bagno».


«Non è vero» ribadì con voce roca, ancora assonata.


La sua mano prese ad accarezzarmi la pancia, mentre il naso esplorava il mio collo. La pelle d’oca ricoprì ogni centimetro del mio corpo.


Sospirai. «Okay, stavo scappando» ammisi.


«E perché lo stavi facendo?».


Con le dita mi solleticò l’ombelico, fino a scendere più in giù, sempre più in giù…


Mi inarcai contro di lui quando racchiuse il mio calore nella mano.


«Tess, perché te ne stavi andando?».


Che cosa mi aveva chiesto? Le sue mani sul mio corpo erano in grado di mandarmi in pappa il cervello, bruciavo e non ero in grado di smettere.


«Non distrarmi col sesso», gli bloccai la mano e mi voltai.


Il suo sguardo scese sul mio petto nudo, la lingua gli accarezzò le labbra, prima che le sue iridi tornassero a incrociare le mie.


Non ero una persona che si imbarazzava facilmente, ma il discorso che stavo per fargli mi fece arrossire le guance. «Tu mi ami» sussurrai e lui annuì, «ma io amo un altro».


«Lo abbiamo già chiarito questo punto, non mi importa, per il momento mi basta che quando ti bacio,» avvicinò la bocca alla mia «che quando ti tocco,» mi accarezzò un braccio «tu abbia me in testa».


«E se quel momento non arrivasse mai?».


«Lo pensavo anche io».


«Cosa?».


Il suo sguardo si incastrò al mio, delle pagliuzze dorate luccicarono nelle sue iridi smeraldo.


«Credevo che non mi sarei più innamorato, di non meritarmelo, e probabilmente è giusto così, che tu non mi ami».


Scossi la testa. «Tutti meritano di essere amati».


«No, non tutti. E non cambia niente quello che io provo…».


«Cambia tutto», lo interruppi.


«No, non cambia nulla. Se resti mi rendi felice, se vuoi andare sarò felice per te».


Sentii gli occhi bruciare. Non poteva aver detto una cosa del genere, quale uomo la direbbe? Travor sembrava troppo bello per essere reale, assomigliava più a un personaggio di fantasia di qualche stupida commedia romantica. Ricordavo di come non gli piacesse essere dipinto come il buono della favola, e in quel momento non potevo che essere in pieno disaccordo con lui. Più avanti, però, mi sarebbe stato tutto più chiaro, e a quel punto, lo avrei visto ancora come il principi azzurro, oppure come la bestia?


Mi avventai, letteralmente, sulla sua bocca. Il suo alito riusciva a sapere di menta anche appena sveglio e mi domandai se non avesse qualche mentina nascosta nel cassetto. Intrecciai le dita a suoi capelli e mi misi a cavalcioni sul suo corpo. Le sue mani strinsero i miei fianchi mentre i nostri bacini si incontravano.


«Non è giusto» ansimai staccandomi dalle sue labbra.


Le sue pupille si erano dilatate, inghiottendo quasi totalmente le sui iridi. Spostò una mano sul mio viso scostandomi una ciocca di capelli ribelli dietro l’orecchio.


«È la cosa più giusta che mi sembra di fare da molto tempo».


Mi piegò la nuca verso la sua e riprese a baciarmi, tenendomi bloccata contro la sua bocca. Come se io avessi avuto la minima intenzione di allontanarmi…


Una parte di me era certa di stare commettendo un grosso errore, si sentiva addirittura in colpa perché provava quelle cose per un altro uomo. Ma una parte ancora più forte, quella che a ogni bacio si espandeva, voleva continuare a sentirsi in quel modo vicino a lui, perché era da così tanto che non si sentiva così felice.
          ❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
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