#BrokenHeart #VLove #Wattpad

Capitolo 10:

“Bisognerebbe perdonare i propri nemici,

ma non prima che li impicchino.”

– Heinrich Heine

 

Non ero mai stato un tipo molto religioso. Forse perché ero convinto che, se la su ci fosse stato qualcuno, allora aveva un brutto senso dell’umorismo.

Ciò però non mi impedì di andare ogni singola domenica in chiesa solo per vederti.

Non avevo mai aspetta con così tanta impazienza di recarmi a messa.

Quella mattina non fu diverso. Indossai i miei pantaloni eleganti, una vecchia camicia di mio padre e la giacca di lino.

Come ogni volta quando arrivai tu eri già li. Seduta in prima fila, con il tuo abito bianco e i capelli che ricadevano su una spalla.

Dalla vetrate della piccola chiesa, venivano riflessi i raggi del sole, che creavano giochi di colore per tutta la navata.

Insieme a mia madre mi sedetti una fila dietro la tua. Da quella posizione potevo ammirarti senza dare nell’occhio.

Quel giorno, terminata la funzione, trovai il coraggio di venirti a parlare in presenza dei tuoi genitori.

Eri nello spazio di ciottoli che circondava la chiesa. Stavi ridendo per qualcosa. Eri bellissima.

Mi tremavano le mani ed avevo il cuore che batteva all’impazzata.

<<Signor Jones>>, prima di porgere la mano a tuo padre me l’asciugai sui pantaloni.

Gli occhi di tuo padre, tanto diversi dai tuoi, si intrecciarono ai miei incutendomi terrore.

Non era un uomo molto alto, anzi tutt’altro, ma il suo sguardo… il suo sguardo sarebbe stato capace di mettere al tappeto anche l’uomo più robusto sulla faccia della terra.

Mi squadrò dalla testa ai piedi, fino a che non fu tua madre a spezzare il silenzio.

<<Tu devi essere Richard, il figlio di Adeline. È una donna graziosa tua madre>>, mi sorrise stringendo la mano che non avevo ancora abbassato.

Tua madre era molto più simile a te. Stessi capelli biondi e stessi occhi dolci.

<<È un piacere conoscerla signora Jones>>.

<<Chiamami pure Julia>>, mi sorrise nuovamente, <<Lui è mio marito Noah>>.

<<È un piacere fare la sua conoscenza signore>>.

Quella volta strinse la mia mano.

<<Chiamami pure signor Jones>> replicò.

<<Padre>> intervenisti tu quasi sbuffando.

Ti lanciò un’occhiata.

Ignorandolo tu ti voltasti verso di me e sorridente mi chiedesti: <<Richard, ti andrebbe di accompagnarmi a casa?>>.

Il mio cuore perse un battito.

<<Rose non credo…>>, <<Noah lasciali in pace>> si intromise tua madre interrompendo tuo padre.

Lo prese a braccetto e lo allontanò da noi. <<È stato un piacere conoscerti Richard>>.

<<Anche per me signora Jones>>.

<<Chiamami J…>>, non finì la frase che tuo padre la trascinò via.

Mentre ero rimasto a fissare i tuoi genitori ti sentii schiarire la voce. <<Allora? Hai intenzione di accompagnarmi oppure no>>.

Il disagio che mi aveva fatto provare tuo padre sparì del tutto. Le labbra mi si piegarono in un sorriso.

<<Con assoluto piacere>> dissi e ti porsi il braccio.

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