#BrokenHeart2 #VLove #Wattpad

Capitolo 21




“Tu mi ricordi una poesia


che non riesco a ricordare,


una canzone che non è mai


esistita e un posto in cui


non devo essere mai stato.”


– Efraim Medina Reyes






Claire


La prima cosa che feci dopo essere arrivata a Brokenheart fu mandargli un messaggio. Lo stavo aspettando da una decina di minuti, nel mentre il sole stava tramontando tingendo di colori caldi il cielo. Una piccola parte di me aveva paura che non si presentasse, dopo aver parlato per telefono il giorno in cui aveva ricevuto la visita di Dempsey non ci eravamo più sentiti. Fino a che io non gli ebbi mandato quel messaggio non sapeva nemmeno che stavo raggiungendo Brokenheart.


«Raggiungimi alla roccia dell’amore», sobbalzai sentendo la sua voce ripetere le parole del mio messaggio. 


Mi voltai con il cuore che batteva a mille. Ero seduta su quella stessa roccia, dove erano incise le iniziali dei nostri nonni.


«Non sapevo che saresti arrivata oggi», stava rimanendo ad una certa distanza. 


Indossava un maglia a maniche lunghe nera, che avvolgeva come una seconda pelle le sue braccia, dei jeans chiari, e il suo dolce sorriso. Era così dannatamente bello… da togliere il fiato, e poi mi era mancato così tanto.


«Già…» mormorai mettendomi in piedi. 


Mi passai le mani sulle cosce, come per eliminare della polvere inesistente, poi mi guardai la punta delle scarpe ed infine tornai a perdermi nel suo sguardo. Il cuore stava pompando così forte che temetti potesse uscirmi dal petto, per il nervosismo sentii una goccia di sudore scendermi lungo la spina dorsale.


«Eccomi qui» commentai con un finto entusiasmo. 


Quell’attesa mi stava facendo morire. Non so cosa mi aspettassi una volta arrivata a Brokenheart… ma di sicuro non quella situazione. 


«Sei venuta per restare, od hai intenzione di andartene un’altra volta?», il suo tono di speranza mi fece perdere un battito, ma la sua espressione di accusa mi fece scattare di rabbia.


Strinsi le mani a pugno e mi morsi l’interno guancia per cercare di non ribattere. Mi ero ripromessa di non tirare nuovamente fuori la sua scelta di seguire Regina cinque anni prima, mi ero ripromessa di lasciarmi tutto alle spalle… ma anche lui avrebbe dovuto fare la stessa cosa, in fondo adesso eravamo pari.


Sospirai. «Non vado più da nessuna parte».


Non so bene se fu per l’ultimo raggio di sole che salutava la fine di un nuovo giorno, o se fosse stato per le mie parole… i suoi occhi luccicarono di riflessi violetti. 


Con un paio di falcate mi raggiunse. Le sue mani trovarono le mie guance, mi misi in punta di piedi mentre lui si chinava su di me, e finalmente ci baciammo. La sua bocca era morbida ed aveva lo stesso sapore della felicità. Avvolsi le mie braccia attorno al suo collo mentre lui mi accarezzava il volto. Una mano la spostò sulla mia nuca, tra i miei capelli, mentre con l’altra scese sul mio fianco tirandomi più vicina a lui. Sentire il suo corpo duro contro ogni centimetro del mio mi accese come un fuoco d’artificio del 4 luglio. 


«Rimarrai qui?» soffiò contro le mie labbra.


«Si» sospirai poco prima che la sua lingua trovasse la mia. 


Sentii le sue braccia avvolgermi la vita, poi le sue mani strizzarono il mio sedere mentre ansimando mi spingeva contro un’altra parte di lui a cui ero evidentemente mancata. 


«Mi sei mancata».


«Lo sento» ridacchiai. 


Scesi dalle punte e nascosi il volto nel suo petto. Adesso la sua erezione premeva contro il mio stomaco. Ispirai il suo profumo mentre mi stringeva in un abbraccio e mi baciava la nuca.


«Cosa ti ha fatto cambiare idea?» mormorò dopo un po’.


Avvolsi le braccia attorno alla sua vita. «Non riesco a stare senza di te. Ci ho provato ma il pensiero di non poterti stringere, di non poterti parlare, di non poterti baciare…», alzai lo sguardo ed incrociai il suo, «Mi mancavi. Quello che provo per te è più forte della paura del futuro, dell’orgoglio o della rabbia, e di ogni mia altra insicurezza».


Sorrise e le sue adorate rughette gli circondarono gli occhi. 


Tratteni il respiro e poi lo dissi. «Ti amo, Logan».


Non c’era alcun dubbio che adesso il suo sguardo luccicasse per le mie parole. Mi strinse di più a se e la sua bocca divorò la mia.
          ❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
Per continuare il capitolo cliccate qui ⬇️
https://my.w.tt/337qPirlFW

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.