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Capitolo 14

Il gigante percepì la mia agitazione e ne trasse vantaggio. 

“Sta’ tranquilla, Sara. Tocca a te decidere se vorrai parlare a tuo fratello o al suo cadavere.”

Dopo un attimo di pausa, proseguì.

“Ti basterà riportarci a Bari ed io non lo toccherò con un solo dito.”

Il suo discorso mi parve confuso. Io ero arrivata in quella casa con l’intenzione di cercare mio fratello, eppure il gigante sembrava essere a conoscenza di qualcosa in più…

In un istante capii. 

Sempre in quella posizione di sottomissione, con il collo scoperto e i capelli impugnati dalle mani enormi del gigante, presi ad agitarmi. Mi mossi con forza, talvolta imprecando per il dolore alla nuca.

“Verme schifoso! Tu sai dov’è mio fratello, dimmelo!”

Non ricevetti alcuna risposta, semplicemente ascoltai la sua risata fragorosa e delle lacrime piuttosto calde irrigarono le mie guance.

Infine, provai a fargli capire che anch’io avevo i miei mezzi.

“Dovrai soltanto provare a sfiorarlo ed io saprò come vendicarmi. Mi basta un pugnale da trafiggere nel mio petto. Sarà un suicidio per me ed un omicidio per te. Bada bene a ciò che farai.”

Colpii nel segno.

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