#FanFiction #CinquantaSfumaturediMrGrey #AnitaSessa

Mi chino su di lei, baciandole possessivo una spalla. Poi, a malincuore, scivolo fuori dal suo corpo, sentendomi subito privato del mio essere. La abbraccio, da dietro, poggiando la testa sulla sua schiena nuda, velata di sudore. Restiamo così, inginocchiati. Io sopra di lei, a godermi gli ultimi istanti di intimità prima di tornare tra la folla. Lentamente i nostri respiri si calmano, tornando a stabilizzarsi. Mi muovo, con un profondo ed appagato sospiro, baciandole di nuovo la schiena.

«Credo che tu mi debba un ballo, Miss Steele» mormoro contro la sua pelle.

«Mmh…» mi risponde lei, stiracchiandosi leggermente.

Sedendomi sui talloni mi scosto da lei, portandola con me.

«Non abbiamo molto tempo. Andiamo.» le sussurro,baciandole i capelli e costringendola ad alzarsi.

Protesta debolmente, mentre si siede sul mio letto e raccoglie le sue mutandine dal pavimento. E’ così sexy mentre le infila e pigramente si trascina verso la sedia per recuperare il suo abito. Traballa leggermente sui tacchi. Continuo ad ammirare il suo corpo seminudo, mentre mi allaccio il papillon che poco prima le legava i polsi.Sorrido piano, rimettendomi a posto gli abiti e dando un’aggiustata al letto. Quando mi volto per aiutarla con il vestito, la trovo intenta a sbirciare sulla mia bacheca.  Si gira a guardarmi, mentre mi infilo la giacca e do un’ultima sistemata al papillon.

«Chi è questa?» chiede.

Trasalisco per un attimo, sperando che non se ne accorga.

«Nessuno di importante» borbotto, mentre cerco di trovare uno stratagemma per allontanarla di lì.

«Posso tirarti su la cerniera?» le chiedo, avvicinandomi.

«Grazie. Allora perché è nella tua bacheca?» chiede calma  e curiosa.

«Una dimenticanza. Com’è il papillon?» le dico, facendole un piccolo sorriso e alzando il mento.

Mi fa un sorriso radioso, raddrizzandomi il papillon.

«Adesso è perfetto» mi dice soddisfatta.

«Come te»  le mormoro contro le labbra, afferrandola e suggellando le mie parola con un bacio appassionato.

Le nostre lingue danzano, di nuovo vogliose di assaggiarsi sempre più a fondo. Siamo insaziabili. Entrambi. Questa donna mi ucciderà.

«Ti senti meglio?» le chiedo, quando finalmente riesco a staccarmi da lei.

«Molto meglio, grazie, Mr Grey.» mi dice con un sorrisetto soddisfatto.

I suoi grandi occhi azzurri brillano di tenerezza.

«Il piacere è stato tutto mio, Miss Steele» le dico, stringendola forte al mio corpo in un abbraccio.

Dietro di lei, sulla bacheca, Ella mi guarda, inespressiva come sempre. Come la ricordo. E ora ne sono assolutamente certo. Anastasia non ha niente a che vedere con lei. Non ha mai avuto nulla a che fare con mia madre e il mondo di vendetta personale che io ho costruito attorno al suo ricordo. Lei è sempre stata al di sopra di tutto. Al di sopra di tutto lo schifo. Sorrido mentre le prendo la mano e la conduco fuori dalla mia cameretta e giù per le scale. “Ti amo, Anastasia Steele. Credo di aver sempre aspettato te. Da tutta una vita”.

Quando torniamo nella sala da ballo, la folla è già al centro della pista. La guardo sorridendo, mentre lei sospira forte, finalmente sollevata.

«E ora, signore e signori, è il momento del primo ballo. Mr Grey, dottoressa, siete pronti?»

Il maestro di cerimonie dà il via alle danze. Mi metto in posizione, tenendo saldamente Ana tra le braccia, mentre un brivido mi percorre la schiena. Mi giro attorno, sentendomi osservato. Ma non scorgo nessuno che stia fissando me. Scuoto piano la testa, cercando di scrollarmi di dosso questa sensazione. La faccenda di Leila mi sta condizionando un po’ troppo probabilmente.

La musica parte. Le note di I’ve got you under my skin risuonano nell’aria, mentre sorridendo per la scelta musicale più che azzeccata nel nostro caso inizio a volteggiare con Anastasia. Non riusciamo a smettere di sorriderci a vicenda. Siamo felici, appagati, innamorati. E per un attimo è come quel giorno in aliante. Noi due, una bolla tutta nostra. E il resto del mondo che non ci scalfisce minimamente.

«Adoro questa canzone» le mormoro, fissandola ardentemente. «Mi sembra appropriata» le dico, improvvisamente serio.

Perché è la verità. “Mi sei entrata sotto la pelle, Anastasia. Non andare via. Mai”.

Anche lei diventa seria, pur continuando a sorridermi.

«Anche tu mi sei entrato sotto la pelle, come dice la canzone» mi dice. «O, perlomeno, così è stato nella tua camera da letto» sussurra tentando di smorzare la tensione appena palpabile tra noi.

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Cinquanta sfumature di Mr Grey – Capitolo 34 (seconda parte)

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