#FanFiction #CinquantaSfumaturediMrGrey #ThisMan #AnitaSessa

Non facciamo che sorriderci per tutto il tragitto che ci conduce all’aeroporto. Anastasia aggrotta la fronte quando nota che Taylor non si dirige al terminal delle partenze, ma direttamente sulla pista. Ad attenderci troviamo il jet della Grey Enterprises Holdings Inc., con il logo in bella mostra scritto in lettere azzurre sulla fusoliera.
«Non dirmi che stai di nuovo abusando dei beni aziendali!» strepita al mio fianco Anastasia, sgranando gli occhi.
«Oh, spero proprio di sì, Anastasia» le dico con un sorriso lascivo.
Taylor accosta proprio ai piedi della scaletta e scende, aprendo la mia portiera.  Esco dall’auto e do le ultime indicazioni al mio collaboratore fidato. Entrambi facciamo il giro del Suv. Taylor si ferma al bagagliaio, per prendere i bagagli, mentre io vado spedito ad aprire la portiera per mia moglie. Prima che possa anche solo pensare di muoversi, mi chino e la sollevo in braccio.
«Che cosa stai facendo?» strilla.
«Ti porto oltre la soglia» le dico semplicemente, facendole l’occhiolino.
«Ah» dice, con la fronte aggrottata, mentre mi cinge il collo con le braccia e io la porto su per la scaletta che conduce all’interno del jet, seguendo Taylor che porta la sua piccola valigia. La lascia appena dopo il portellone e poi ridiscende per tornare all’Audi. Non volerà con noi due, ma ci raggiungerà direttamente in Irlanda, la nostra prima tappa. Ad accoglierci in cabina c’è Stephan, il nostro pilota.
«Benvenuto a bordo, Mr Grey» mi accoglie con un ampio sorriso.
Metto giù Anastasia e stringo la mano che mi tende Stephan. Accanto a lui il secondo pilota Beighley, una mora pimpante che mi fissa affascinata. Noto lo sguardo della mia gelosa moglie poggiarsi su di lei con curiosità.
«Congratulazioni a tutti e due» aggiunge Stephan.
«Grazie, Stephan. Anastasia, tu conosci già Stephan. È il nostro capitano, oggi, e lei è il
secondo pilota Beighley» le spiego.
«Piacere di conoscerla» dice con trasporto, rivolgendosi direttamente a mia moglie che le risponde con un sorriso gentile.
«Tutto pronto?» chiedo, sfregandomi le mani, impaziente di partire e dedicarmi alla mia felicità coniugale.
Ana si guarda intorno, mentre Stephan mi aggiorna sulla situazione del nostro volo. Non mi sembra vero che per le prossime settimane avrò Anastasia, mia moglie, tutta per me. Al solo pensiero mi viene duro.
«Abbiamo il via libera. Il tempo è buono da qui a Boston» mi dice.
«Turbolenze?» mi informo.
«Non prima di Boston. C’è una perturbazione sopra Shannon che potrebbe farci ballare un po’» dice con un sorrisetto.
Ana si interessa subito alla conversazione, aggrottando la fronte senza capire.
«Capisco. Bene, spero di dormire per tutto il viaggio» replico teatralmente.
Anastasia è esterrefatta. ”Oh, Anastasia. Dormire non è minimamente nei miei piani. Ma sei così adorabile con quell’espressione confusa sul viso”.
«Ci prepariamo al decollo, signore» dice Stephan. «Vi affidiamo alle mani esperte di Natalia, l’assistente di volo»
Quando mi volto a guardare Natalia mi acciglio. Si è tinta i capelli. Da bionda è diventata bruna. Dentro di me spero di non dovermi di nuovo giustificare con Anastasia e ripeterle che no, Natalia non è una mia ex Sottomessa, non l’ho mai scopata e mai intendo farla. Quando mi volto verso Stephan gli faccio un sorriso tirato, congedandolo. Tendo la mano ad Ana e la guido verso una delle dodici poltroncine in pelle.
«Accomodati» le dico con un sorrisetto malizioso, iniziando a togliermi la giacca e slacciandomi il panciotto di broccato argento. Mi siedo di fronte a lei. Siamo separati da un basso tavolino.
«Benvenuti a bordo, signore, signora, e congratulazioni»
Natalia ci sorride e ci offre dello champagne.
«Grazie» le dico con un sorriso educato, mentre lei si ritira in cambusa. Poi mi volto verso mia moglie. La mia adorata moglie. «A una felice vita matrimoniale, Anastasia»
Alzo il calice e lo avvicino al suo per farli tintinnare insieme. Ana mi sorride, bellissima nel suo abito color avorio. Beve un sorso e lo assapora chiudendo gli occhi e gemendo piano. Ho sempre più voglia di vedere cosa nasconde sotto quello strato di pizzo.
«Bollinger?» chiede con al voce arrochita.
«Sempre quello» confermo.
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Cinquanta sfumature di Mr Grey – Capitolo 56
«Ecco» le dico, facendola accomodare sul suo sgabello.
Faccio un cenno a Mario che immediatamente le passa il suo cocktail e due bottiglie d’acqua. Prima che possa imporglielo, ne afferra una e beve. Soddisfatto mi accomodo sullo sgabello accanto al suo e le sorrido.
«Mario, come vanno i rifornimenti?» domando poi, sporgendomi verso il bancone per sbirciare all’interno.
«Ah, Mr Ward, sono tutti assetati stasera» risponde lui, scoppiando a ridere mentre fa sparire delle bottiglie vuote. «Farò un controllo domani. Ci sarà una consegna domenica» mi rassicura.
«Ottimo» mormoro, tornando a sedermi e agganciando il piede allo sgabello di Ava. «Stai bene?» chiedo, scrutando la sua espressione mentre mi sporgo e le sistemo il diamante che pende lungo il suo collo.
Ava sbadiglia e annuisce.
«Sì» dice con un sorriso che ricambio.
«Ti porto a casa. È stata una lunga giornata» le dico.
Una mano enorme sulla mia spalla mi fa voltare. E’ John, che fa un cenno ad entrambi.
«Tutto bene?» borbotta all’indirizzo di Ava.
Lei fa un cenno d’assenso e un sorriso gentile prima di fare un altro stanco sbadiglio.
«La accompagno a casa. Tutto bene di sopra?» chiedo, alzandomi.
«Tutto bene», conferma John. Al terzo sbadiglio di Ava accenna una smorfia divertita. «Vi chiamo l’auto. Portala a casa» borbotta.
Poi afferra il telefono e chiama l’addetto ai parcheggi, ordinandogli di far portare la mia auto all’ingresso.
«Devo vedere Kate» mormora Ava, tentando di scendere dallo sgabelloLancio un’occhiata a John, bloccando il ginocchio di Ava. Non vorrei che trovasse Kate, Sam e Drew intenti nel loro menage a trois proprio ora. Non credo che la sua amica glielo abbia detto. John scoppia a ridere di gusto.
«Credo di averla appena vista scomparire di sopra con Sam» dice, trattenendosi dall’aggiungere Drew. 
Faccio un sorriso ad Ava.
«Vuoi salire a salutare?» chiedo, provocandola.
«No!» esclama disgustata.
Scoppiamo a ridere di nuovo, io e John. Ma la mia è una risata di certo sollevata.
«Portami a casa» replica Ava stancamente, alzandosi.
Mi avvicino a John e gli mormoro di non aspettarmi domattina e di tenere Kate lontana dai guai e lontana da noi fino a quando non avremo lasciato il Maniero. Glielo devo. Mi ha passato sottobanco un anello di Ava affinché potessi prendere la misura giusta. Anche se ho dovuto sopportare i suoi gridolini estatici per il fatto che volessi sposare la sua migliore amica.
Lascio tutto nelle mani di John e, dopo che Ava ha salutato sia lui che Mario, la abbraccio e la conduco fuori dall’edificio. La faccio accomodare nella mia auto, poi faccio il giro e mi metto alla guida.
«È stata una bellissima giornata» mormora inaspettatamente, mettendosi comoda sul sedile.
Allungo una mano sulla sua coscia, sorridendole dolcemente.
«Tesoro, sono stato benissimo anch’io, grazie» sussurro.
«Perché mi ringrazi?» dice con uno sbadiglio, faticando a tenere aperti gli occhi.
«Per avermi permesso di ricordartelo» sussurro, mentre lei mi regala un dolcissimo sorriso assonnato.
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Il Lord del Maniero – Capitolo 61 (seconda parte)

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