Review Party “Savage” di Debora C. Tepes

Buongiorno Readers, iniziamo la giornata con una nuova recensione! Il blog partecipa al Review Party del nuovo romanzo di Debora C. Tepes, scorrete l’articolo per scoprire cosa ne pensa Carmy.

Titolo: Savage
Autore: Debora C. Tepes 
Genere: Contemporary Romance
Data di pubblicazione: 15 Maggio 2019
Editore: Self publishing
Link Amazon: https://www.amazon.it/Savage-Debora-C-Tepes-ebook/dp/B07RPVLL1Q/ref=sr_1_fkmrnull_1%3F__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=NCQCZFKTYDGB&keywords=savage+debora+c+tepes&qid=1558088366&s=gateway&sprefix=Savage+de%252Caps%252C256&sr=8-1-fkmrnull




Sinossi: 
Una donna fortunata… Ecco come mi avrebbero definita in tanti.
Ma nessuno conosceva la verità. 
Ero disposta a tutto pur di scappare dalla mia gabbia dorata e dal mio aguzzino. Mio marito, il sindaco di Sacramento.
E l’ho fatto. 
Sono partita per rinascere. 
Ho abbandonato il mio personale inferno per approdare in un paradiso di una bellezza accecante: la giungla è diventata la mia casa, l’oceano il mio solo amico, il cielo l’unico testimone. 
Eppure questi luoghi inesplorati sono tutt’altro che ospitali e celano un pericoloso segreto. Due occhi glaciali mi scrutano nella notte, un predatore affamato mi bracca senza sosta, un animale feroce mi insegue con rabbia. 
Lui è la natura. La più incontaminata, lussureggiante e insidiosa natura. 
Un uomo.
Una belva.
L’ennesima.
Il fato non è stato clemente con me.
Mi chiamo Ophelia e sono una sopravvissuta.
Mi chiamo Ophelia e sono ancora in pericolo.
Recensione:
Readers a quante di voi ha emozionato la storia di Tarzan e la sua amata Jane? L’autrice con questo romanzo ci fa vivere una storia simile che vi appassionerà talmente tanto da non volerla più lasciare.
La nostra protagonista è Ophelia, una giovane donna che scappa dalla sua quotidianità per poter ritornare a vivere. La storia con suo marito non è per niente facile, è un vero inferno, per questo alla prima opportunità scappa via da lui per nascondersi nelle isole Fiji.








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Sorrido come non facevo da tempo e mi commuovo nel guardare l’orizzonte. Le lacrime mi bagnano il viso: pensavo che non avrei mai potuto assistere a questo spettacolo. E invece sono qui, un po’ malandata ma tutta intera. A riappropriarmi della mia esistenza, a ritrovare la donna che ero, a contemplare lo scenario più bello che i miei occhi potessero ammirare.
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Durante un’escursione, il tempo atmosferico si ribella tanto da spazzare via il motoscafo su cui era Ophelia. Dopo un lasso di tempo indefinito scopre di essere naufragata su un isola deserta, sola, affamata ed impaurita. È su questa isola che farà la conoscenza di Kamlesh, un ragazzo dalla pelle scura e dagli occhi color del mare, anch’esso naufragato sull’isola tempo addietro. Riusciranno i due giovani ad instaurare un rapporto? Ophelia lascerà andar via le sue paure e ad aprire il suo cuore all’amore?








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Resto ferma, ma non posso fare a meno di smarrirmi nei suoi occhi conturbanti: hanno molto da raccontare, o almeno è quello che riesco a leggere, ma sono certa di non sbagliarmi. C’è qualcosa in lui che mi affascina in modo viscerale, non provo solo paura, ma qualcosa di nuovo che non ho mai sentito prima. Il suo tocco mi ha scombussolata, smuovendo tutte le mie emozioni, una a una. E anche se ha sfiorato la mia pelle in maniera primordiale, usando una lama tagliente, non nascondo di aver avvertito brividi di eccitamento lungo la schiena.
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Questo romanzo mi ha letteralmente colpito, come mi ha colpito la forza che Ophelia trova in sé stessa facendo uscir fuori la vecchia se stessa. La nostra autrice ci ha portato in un viaggio fatto di forza appunto, amore e tanto ma tanto coraggio. Una lettura che travolge e si insinua dentro di noi, e tutto ciò è dovuto anche alla fluida penna dell’autrice. Un romanzo che mi ha tenuta incollato ad esso pagina dopo pagina, tanto da averlo letto in meno di ventiquattro ore. Ho visto in Kamlesh un principe azzurro, nonostante il suo stato selvaggio non fosse per niente uguale agli uomini civilizzati. 
Fatevi rapire dall’odore della salsedine, dai colori variopinti del mare e soprattutto da questa bellissima storia.
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Al romanzo do CINQUE STELLE e Congratulazioni a Debora per questa sua fantastica storia!










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Lo guardo con un accenno di sorriso dipinto sulle labbra, e rifletto su come sia complesso e al tempo stesso semplice l’essere umano. Kamlesh avrebbe potuto farmi del male e invece non l’ha fatto. L’indigeno cresciuto da solo su un’isola è più umano dell’uomo che mi ha promesso amore e devozione eterne su un altare. Lui, a modo suo, si sta prendendo cura di me, e gliene sarò grata a vita.
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Alla prossima lettura
Un bacio, Carmy

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