Sette Blog per Un Autore: Isabella Liberto

 

Readers l’ospite di questa settimana per l’iniziativa Sette blog per Un autore ideata dal blog Gli occhi del lupo, è Isabella Liberto!

 

 

Titolo: Le urla di Whyte Ville

Autore: Isabella Liberto

Data di pubblicazione: 07 dicembre 2022

Editore: DarkAbyss

Genere: Horror

Pagine: 299

Formato: eBook 3,99€ – Cartaceo 17€

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Trama

È la casa dei suoi sogni, ma nasconde il più antico degli incubi. Liddy Wintors è una scrittrice di successo, pronta a convolare a giuste nozze con il suo fidanzato Eddy, psichiatra in carriera. Ma, dieci anni prima, il loro nido d’amore è stato scenario di una tragedia e i membri della comunità di White Ville, segnata da quel delitto, guardano con interesse alla nuova inquilina. Cos’è accaduto davvero alla famiglia Drake? E, soprattutto, le grida soffocate che negli ultimi anni hanno fatto fuggire gli abitanti della casa, sono solo frutto di suggestione?

 


 

Intervista Autore

 

1) Chi è Isabella Liberto? Raccontaci qualcosa su di te

Isabella Liberto è mille persone diverse… di base sono una lettrice che è diventata scrittrice dopo essersi laureata in sociologia. Mi guadagno da vivere lavorando come editor, e sono una grande appassionata di cinema, libri e tutto ciò che è dark e nerd. Amo passare il mio tempo libero tra letture e film, quando ho una nuova storia che “scalcia” dentro di me, decido di darle corpo e buttarla su carta.

 

 

2) Come è nata la tua passione per la lettura? E quella per la scrittura?

La passione per la lettura mi accompagna da quando sono bambina. Ricordo di aver sempre provato amore per i libri e di aver iniziato a leggerli molto presto. Adoravo perdermi in mille storie diverse e scoprire mondi nuovi e fantastici, vivere e sognare con i protagonisti delle storie che mi tenevano compagnia, finché un giorno ho iniziato a sentire la necessità di creare qualcosa di mio, e così ho cominciato a scrivere. All’inizio piccoli racconti, storie che
non avevano uno sbocco chiaro e preciso, tanto che il primo “vero” libro l’ho scritto dopo la laurea in sociologia (pubblicato poi nel 2017) e da allora non mi sono più fermata.

 

 

3) Quanto tempo dedichi alla scrittura durante il giorno?

Purtroppo non tanto quanto vorrei… a causa del lavoro e di mille altri impegni non trovo sempre il tempo di dedicarmi alla scrittura, e a volta lascio trascorrere periodi lunghi senza scrivere niente, il che mi colma di tristezza, perché per me scrivere è anche uno sfogo e un modo per rilassarmi e alienarmi dalla realtà che non è sempre “gentile” e facile da vivere.

 

 

4) Quando scrivi solitamente preferisci il silenzio assoluto o ascolti della musica?

Adoro la musica, e per me rappresenta un momento di stacco assoluto da tutto, perché quando la ascolto non esiste più niente, quindi no, quando scrivo voglio assoluto silenzio, perché scrittura e musica entrerebbero in grave conflitto dentro la mia testa (che già è abbastanza confusa).

 

 

5) I tuoi romanzi hanno delle colonne sonore?

Ricollegandomi un po’ alla domanda precedente, sarei propensa a rispondere di no, perché in effetti non ho mai pensato a musiche particolari o canzoni specifiche durante la stesura delle mie storie. Però è capitato che qualche lettore mi ha segnalato che magari una canzone calzava a pennello con un libro piuttosto che un altro, quindi forse è così ma indicarne una in particolare mi è difficile.

 

 

6) Qual è il tuo autore e il tuo libro preferito?

Se mi chiedi il libro preferito, ti dico che è impossibile rispondere… se parliamo di autori preferiti ti dico subito Wilbur Smith, Michael Connelly, Patrick O’Brian, Sidney Sheldon e sicuramente qualche altro (perché sono tanti), ma questi nominati sono i miei punti di riferimento da sempre.

 

 

7) Se potessi cambiare qualcosa della storia ormai pubblicata, lo faresti? Se sì, perché? (Raccontacelo nei limiti dello spoiler)

Credo che un autore non sarà mai pienamente contento delle sue storie (e forse è giusto così, perché è uno stimolo a crescere e fare sempre meglio). Mi è capitato di rileggere i vecchi romanzi pubblicati, e dopo diverso tempo mi è sempre venuto in mente che potevano essere scritti in modo diverso, magari cambiando qualcosa, o aggiungendone un’altra… tuttavia ogni volta rifletto sul fatto che “ormai è andata” ed è giusto così. Quindi no, in questa storia, a conti fatti, non cambierei niente e mi riservo eventuali migliorie per i romanzi futuri.

 

 

8) Ti sei ispirato a qualcuno per la descrizione fisica/caratteriale del tuo/dei tuoi personaggio/i?

La verità è che non mi ispiro mai a nessuno per descrivere e creare i miei personaggi, escono così e in qualche modo si “gestiscono” da soli, a volte magari li immagino in un modo, poi mentre scrivo cambio del tutto rotta e diventano altro… quindi no, non ho mai dei modelli di riferimento, sebbene a volte mi sia capitato di “rubare” dettagli da persone che realmente conosco (occhi, capelli, gestualità ecc).

 

 

9) Che consiglio daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo libro?

Il consiglio che do sempre a chi si affaccia al mondo editoriale è questo: leggere (tantissimo), studiare, migliorarsi e non credersi arrivato soltanto perché una casa editrice decide di pubblicare il tuo libro. Troppe volte mi accorgo (con grande orrore) che tanti aspiranti scrittori non leggono, e si evince dal loro modo di scrivere e strutturare le storie; quindi prima di pensare di poter pubblicare, bisogna capire in concreto come mettere insieme tutti i pezzi, e in tal senso lo studio non è mai abbastanza.

 

 

10) È il momento dello “Spot Time”. Perché i lettori dovrebbero acquistare questo romanzo?

Non sono mai brava a “sponsorizzarmi”, quindi ci provo… se amate il mistero, le storie inquietanti, il brivido e la follia, allora “Le urla di Whyte Ville” fa al caso vostro… ma vi avverto: non vedrete più il mondo con gli stessi occhi.

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