Sette Blog per Un Autore: Sadie Jane Baldwin

 

Readers l’ospite di questa settimana, per l’iniziativa Sette blog per Un autore, ideata dal blog Gli occhi del lupo, è Sadie Jane Baldwin!

 

 

Titolo: A dangerous girl

Autore: Sadie Jane Baldwin

Data di pubblicazione: 10 febbraio 2021

Editore: Self Publishing

Genere: Time travel romance

Pagine: 330

Link Amazon: https://www.amazon.it/dangerous-girl-Sadie-Jane-Baldwin-ebook/dp/B08WJLXH8G/ref

Trama

“Come ho fatto a finire in Scozia?” Questa è la domanda che si pone Emma, giovane francese che vive in Inghilterra, quando comprende dov’è.
“Come farò a sopportarla?” Questa è la domanda che gira nella testa di Ian, capo clan degli Elliot, che si trova costretto, contro la sua volontà, a sposare la ragazza più bella e più stramba che abbia mai visto.
Emma è appena stata abbandonata all’altare e come se questo non bastasse ha perso il lavoro e pure la voglia di divertirsi.
Ian è un uomo rude, che incute timore a prima vista. Vive in un maniero con venticinque stanze da letto, ha una cuoca e uno stuolo di domestiche pronte a tutto pur di catturare la sua attenzione. Ha perso la stima nelle donne, soprattutto se inglesi, da quando la sua promessa sposa è scappata il giorno delle nozze.
Emma e Ian vivono in due mondi e due tempi diversi, ma sono destinati a trovarsi, a scontrarsi e infine a condividere uno strano sentimento. E, anche se le loro vite sono totalmente incompatibili, dovranno affrontare ciò che il destino ha scelto per loro.
La loro sarà una strana avventura, all’insegna di una nuova vita e di un nuovo amore.

ROMANZO AUTOCONCLUSIVO

 


 

Intervista

1) Chi è Sadie Jane Baldwin? Raccontaci qualcosa su di te.
Sono una vecchia ragazza che conduce un’esistenza felice in una zona di montagna, attorniata dalle pecore come Heidi, insieme con un uomo candidato alla santità e tre figli ormai grandicelli. Sono anche una procrastinatrice seriale, barra disfattista, barra caffè dipendente e barra lettrice compulsiva. Ma ho anche dei difetti, eh? Scrivo per hobby, come evasione, scrivo solo quello che vorrei leggere e sulla carta riporto i miei sogni. Le tematiche che affronto nei miei libri sono: le seconde possibilità, la paura di amare, la difficoltà di accettarsi per quello che si è, la capacità di risollevarsi dopo una brutta esperienza. Temi fin troppo seri che alleggerisco usando un tono ironico.

 

 

2) Come è nata la tua passione per la lettura? E quella per la scrittura?
La mia passione per la scrittura è recente ed è arrivata dopo aver attraversato un periodo stressante della mia vita, durante il quale ho cercato di mettere per iscritto ciò che provavo. Assecondare quel richiamo è stato liberatorio, mi ha permesso di esternare le mie ansie, le mie paure e anche alcuni fatti accaduti a me personalmente. Direi che si è trattato di un caso di scrittura terapeutica. È in questo modo che è nato Tutto in otto giorni, il mio primo romantic suspense. Per quanto riguarda la lettura, invece, non ricordo quando ho iniziato, ma ricordo perfettamente il mio primo libro: la storia di Robin Hood. Da quel momento non ho più smesso di leggere. Adesso leggo un po’ di tutto, e il mio genere preferito è il romance.

 

 

3) Quanto tempo dedichi alla scrittura durante il giorno?
Mi piacerebbe crearmi uno spazio e una tabella di marcia, ma finisce sempre che scrivo quando posso, nei ritagli di tempo, magari di notte, quando tutto si calma e tace, la famiglia dorme ed io riesco a macinare parole con la velocità di un tornado. Ho fatto anche l’alba alcune volte. Adesso mi sono data una calmata, anche perché la tendinite al polso è sempre in agguato e le diottrie volano via che è un piacere dopo ore e ore di PC.

 

 

4) Quando scrivi solitamente preferisci il silenzio assoluto o ascolti della musica?

Sono un’orsa asociale che adora scrivere nell’angolino più silenzioso della caverna. La musica tendo a evitarla, o al massimo ascolto brani di musicali relax. Se proprio voglio esagerare, mi sparo (a basso volume, of course!) Einaudi o Cacciapaglia.

 

 

5) I tuoi romanzi hanno delle colonne sonore?

No, nessuna colonna sonora.

 

 

6) Qual è il tuo autore e il tuo libro preferito?

Non ho un solo libro preferito in assoluto. Ce ne sono vari che ho amato, ma un posto speciale nel mio cuore lo ha “Il lupo e la colomba”, romanzo storico della Woodiwiss che è anche la mia autrice preferita e mia ispiratrice. Di lei ho letto e riletto tutto e sempre mi ha affascinato il suo stile di scrittura.

 

 

7) Se potessi cambiare qualcosa della storia ormai pubblicata, lo faresti? Se sì, perché? (Raccontacelo nei limiti dello spoiler).

Ma che bella domanda! Ora che mi ci fate pensare, cambierei una frasetta che si trova a pagina 170. Sostituirei “pene non in piena erezione” con qualcosa di meno esplicito, così mia madre non potrà dire che scrivo solo romanzi scabrosi.

 

 

8) Ti sei ispirato a qualcuno per la descrizione fisica/caratteriale del tuo/dei tuoi personaggio/i?

Di solito i personaggi si palesano nella mia mente in sogno e in una maniera ben precisa, anche se poi cambiano, si trasformano e migliorano durante la stesura. Però, sì, a volte mi sono ispirata a persone conosciute nella vita reale, dalle quali ho preso in prestito caratteristiche fisiche, modo di pensare o di agire.

 

 

9) Che consiglio daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo libro?

Prima di affrontare l’invio del manoscritto, consiglio di rivederlo accuratamente, poi di farlo leggere a delle beta sincere e impietose, e soltanto dopo di tentare la fortuna spedendolo alle case editrici. Ci sarebbe da discutere anche sul fatto se prendere o no degli ansiolitici durante la lunga, lunghissima attesa della risposta, ma non entriamo in particolari terapeutici. Per quanto riguarda il self publishing, consiglio di farsi sempre aiutare da qualche figura abilitata a migliorare la storia e a rintracciare i refusi che irrispettosi spadroneggiano sempre tra le pagine dei manoscritti.

 

 

 

10) È il momento dello “Spot Time”. Perché i lettori dovrebbero acquistare questo romanzo?

Vi darò una solaragione per cui potrebbe essere fruibile al pubblico e ben tre per non acquistarlo. Uno: la trama è trita e ritrita, parla di due che s’incontrano, s’innamorano, fanno zozzerie acrobatiche e la storia finisce a vino, tarallucci e una scatola di Maalox per voi. Due: qui non si parla del ruolo della donna nella nostra società, no, qui si disquisisce di cose che accadevano secoli fa. ‘Na noia mortale. Tre: non è un libro profondo ma leggero, talmente leggero che potreste addormentarvi mentre lo leggete e poi svegliarvi con il desiderio di prendere un tranquillante. Quattro: l’ebook sarà anche leggero, ma il cartaceo ha un peso non indifferente e una consistenza dura e compatta che vi può tornare utile se avete tavoli che traballano. Io penso che lo userò come fermaporta.

 

Grazie per l’ospitalità e grazie a chi avrà la pazienza di leggere questa intervista poco seria. Mi sono divertita a rispondere alle vostre domande.

 

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