#FanFiction #CinquantaSfumaturediMrGrey #AnitaSessa

Anastasia rimane paralizzata, mentre tutti intorno a noi, me compreso, si lasciano andare ad un applauso fragoroso e stupito. “Quale donna pagherebbe 24mila dollari per passare una settimana in una proprietà del suo fidanzato?”. Anastasia, ovviamente. Come se avesse sentito i miei pensieri, Ana alza lo sguardo su di me, temendo la mia reazione. Mi avvicino al suo viso, con un sorriso di cortesia, che nasconde in realtà un fiume di rabbia.

«Non so se gettarmi ai tuoi piedi oppure sculacciarti fino a farti passare la voglia» le sussurro in un impeto di furia.

La sento sussultare, mentre il respiro le si blocca per qualche attimo. Poi si volta lentamente verso di me, sbattendo piano le ciglia in quel suo modo così sexy e dolce al tempo stesso e avvicinandosi al mio orecchio.

«Opterò per la seconda possibilità» sussurra velocemente, mentre i rumori di sottofondo scemano piano.

L’effetto su di me è immediato. Il mio sesso pulsa a più non posso e non vorrebbe altro che esaudire la sua richiesta. Vedo nei suoi occhi lo stesso bisogno primordiale che alimenta me stesso. Senza fiato, eccitato, le sorrido radioso. Perché in questo momento sono certo, assolutamente certo, che Anastasia è totalmente concentrata sul pensiero di quello che io, solo io, posso darle. Quella consapevolezza è come una manna dal cielo. Riesce a rendere il pensiero di volerla sculacciare non più doloroso.

«Stai soffrendo, vero? Vedremo cosa posso fare per te» le mormoro, avvicinandomi di poco e lasciando le mie dita scorrere delicatamente sulle sue guance.

A malincuore riportiamo l’attenzione su quello che ci circonda. Sorrido tra me e me, mentre inizia la mia tortura. “Non posso portarti nella mia stanza segreta, Anastasia. ma posso sfinirti lo stesso anche stando comodamente seduto accanto a te”. Con una mossa studiatamente casuale, sposto il braccio, mettendoglielo attorno alle spalle. Il mio pollice le accarezza in maniera lenta e e costante la pelle della schiena. La sento rabbrividire, mentre si sposta sulla sedia, avvicinandosi al mio corpo. Con l’altra mano le prendo la sua, stringendola delicatamente e baciandola piano. Nel riportarla giù, sposto la traettoria, portandola sul mio grembo. Ana non si accorge subito del mio gioco perverso. All’improvviso la sento sussultare. Ha appena incontrato la durezza del mio sesso in tutto il suo splendore. I suoi occhi sono pieni di panico, ma la maschera copre abbastanza il suo rossore. Nessuno ci guarda, nessuno nota quello che stiamo facendo. Ma dopo i primi attimi di shock, mi sorprende, come sempre. Lentamente le sue piccole dita iniziano a carezzarmi furtivamente.La mia mano, più grande della sua, copre i suoi gesti, nascondendo il piccolo incontro dei nostri desideri. Lascio il mio pollice vagare sulla candida pelle del suo collo, facendolo scivolare avanti e indietro. Le sue dita non smettono di toccarmi piano, facendomelo diventare duro come la pietra. Sento che sto perdendo il controllo. Potrei venire da un momento all’altro. Il solo pensiero di quello che mi sta facendo, di quello che le far io da qui a qualche minuto, mi fa perdere l’autocontrollo. Gemo piano, quasi impercettibilmente, ma so che lei se n’è accorta. E sembra anche soddisfatta. Il mio perfido piano mi si è appena ritorto contro.

«Aggiudicato, per centodiecimila dollari!»

Il maestro di cerimonie interrompe il nostro giochino nascosto e, nostro malgrado siamo costretti ad applaudire, rovinando il divertimento. “Devo uscire di qui con lei. Ora”.Abbiamo tutto il tempo dell’asta di beneficenza. Posso scoparla a fondo, perdermi dentro di lei mentre, a pochi metri da noi, la gente si diverte e fa chiasso. Il solo pensiero mi rende difficile non esplodere quasi istantaneamente. Mentre gli applausi scemano, mi volto verso di lei, con un sorrisetto perverso.

«Pronta?» le chiedo con la voce bassa e carica di desiderio.

<<Sì» mormora piano, con la voce altrettanto roca.

«Ana!» sento la voce di Mia al di sopra del brusio. «È ora!»

Il cuore mi cade con un tonfo sotto i piedi. “Ma che cazzo….?”

Ana ha la mia stessa reazione, mentre si gira di scatto verso mia sorella che le lancia un sorriso smagliante.

«Ora di cosa?» chiede confusa.

«Dell’asta per il primo ballo. Vieni!»

Mia si alza, porgendole la mano e attendendo. Mi giro verso mia sorella, guardandola furiosamente. Lei per tutta risposta mi fa un ampio sorriso, tornando a fissare Anastasia.

Ana scuote piano la testa. Poi, all’improvviso, scoppia a ridere fragorosamente. La guardo, mentre Mia le afferra la mano, facendola alzare dalla sedia. Le lancio uno sguardo, ma vederla così spensierata, di colpo, in mezzo a tutta quella situazione assurda, me la fa amare ancora di più. Riluttante, le faccio un sorriso breve. ‘Cosa sarà mai, Grey? La tua donna sta solo per mettersi all’asta’.

«Il primo ballo sarà con me, okay? E non sarà sulla pista» le mormoro all’orecchio, mentre lei si avvicina a me.

Il suo sguardo è trepidante, al di sotto di quella maschera argento.La sua risata si smorza all’improvviso e il respiro le si mozza in gola.

«Non vedo l’ora.» mormora, chinandosi verso di me, e poggiandomi un casto bacio sulle labbra che mi lascia sorpreso e piacevolmente agitato. Con la coda dell’occhio mi accorgo che tutti i nostri commensali ci guardano a bocca aperta.Torno a concentrarmi su di lei. Le faccio un gran sorriso, felice. “E’ così bello mostrare al mondo quello che sono con te, l’uomo che tu hai fatto rinascere dalle sue stesse ceneri e da quelle del suo passato”.

«Vieni, Ana» insiste Mia, trascinandola verso il palco, dove si sono già radunate alcune ragazze.

«Signori, il momento clou della serata! Il momento che tutti voi stavate aspettando!

Queste dodici adorabili signorine hanno acconsentito a mettere in palio il loro primo

ballo al migliore offerente!» urla il maestro di cerimonie.

Osservo Anastasia e il suo imbarazzo è palese. Sono certo che Mia non le ha spiegato in cosa consistesse l’asta. Sogghigno mentre, mi alzo dal tavolo e, insieme a buona parte dei presenti mi avvicino al palco. Due tavoli più avanti trovo Flynn e Rhian. E mi viene in mente un’idea. Mi avvicino, sorridendo a Rhian.

<<Posso rubarti John per un po’?>> le dico.

Lei mi fa un gran sorriso sincero.

<<E’ tutto tuo>> mi dice gentile.

Flynn si scusa con i commensali e si alza, guardandomi con aria interrogativa. Quando gli spiego, in mezzo al frastuono, quello che ho in mente scoppia in una risata fragorosa, chinando la testa all’indietro. Poi si abbassa, mormorando qualcosa all’orecchio di sua moglie Rhian. Lei lo guarda con aria interrogativa, per poi rivolgere la sua attenzione a me con la fronte corrugata. Lui le mormora di nuovo all’orecchio, e lei, alla fine, ridacchia, scuotendo la testa. John le deposita un piccolo bacio sulla tempia, accarezzandole i capelli. E io, osservandoli, mi ritrovo a pensare che è quello ciò che voglio con Anastasia. Tutto quello. La consapevolezza di averla al mio fianco, sempre. Forse….forse è solo in questo modo che mi convincerò che lei, nonostante io sia così tanto un casino, vuole davvero stare con me.

«Signore e signori, com’è tradizione di questo ballo, manterremo il mistero, le dame terranno la maschera e noi useremo solo i loro nomi di battesimo. Per prima  abbiamo l’adorabile Jada»

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Cinquanta sfumature di Mr Grey – Capitolo 34 (prima parte)

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