#FanFiction #CinquantaSfumaturediMrGrey #AnitaSessa

Anastasia mi stringe forte i capelli, mentre mi avvento sulla sua bocca invitante, morbida. Le nostre lingue si scontrano, affamate, vogliose dopo tutti gli scontri di questa mattina. Ci divoriamo a vicenda, come se volessimo entrare l’uno nel corpo dell’altra attraverso le nostre bocche. Il bacio passionale mi consuma, tanto che quando mi stacco da lei ho il fiato corto e le labbra mi bruciano. Ana ansima, distesa sul letto. Non posso aspettare un altro minuto prima di farla mia. La tiro su, afferrando l’orlo della sua t-shirt e sfilandogliela velocemente. La maglietta fa un volo perfetto alle mie spalle e atterra sul pavimento. Ho bisogno di essere dentro di lei. Di essere certo che sta godendo. Per me.

«Voglio sentirti» le sussurro contro la bocca, mentre la cingo per slacciarle il reggiseno, che raggiunge la t-shirt.

La lascio sdraiarsi di nuovo, prima di premere il mio corpo sul suo, affondando sul materasso. Ana alza le mani, le sue dita tornano tra i miei capelli. Le mie labbra scivolano via dalle sue per incontrare la pelle calda del suo collo, del suo petto e, infine, i suoi capezzoli turgidi. Ne afferro uno con i denti, mordicchiandolo piano e poi tirando forte. Ana lancia un grido di piacere, fremendo tutta. Il mio cazzo si tende maledettamente contro la stoffa dei miei jeans.

<<Sì piccola, fatti sentire» mormoro contro il suo seno, caldo e invitante.

Torno a tormentare piano il suo capezzolo, mentre sotto di me Anastasia si contorce, geme, implora. E’ fantastica. Le mie mani scivolano lungo il suo busto, adorando ogni millimetro della sua pelle. Lentamente scivolo sulla pancia, sul ventre, raggiungendo i suoi jeans. Li sbottono velocemente, tirando giù la zip e infilando la mano sotto le sue mutandine. Ansimo di piacere a scoprirla già bagnata e pronta per me. La accarezzo piano, gustandomi i brividi di piacere della sua pelle. Poi, lentamente, la penetro con due dita. Ana solleva di poco il bacino, venendomi incontro. Il palmo della mia mano sfrega contro il suo clitoride mentre lei chiude gli occhi e apre la bocca senza fiato.

«Oh, piccola» sospiro di piacere, fissandola quando riapre gli occhi. «Sei così bagnata.»

La mia voce è bassa, colma di desiderio e frustrazione repressa. Ho bisogno di stare bene. Con lei.

«Ti voglio» mi sussurra, senza distogliere i suoi occhi dai miei.

Di colpo mi abbasso su di lei, impadronendomi delle sue favolose labbra, ancora gonfie per il bacio di prima.La mia è fame, bisogno, disperazione. Ana mi stringe ancora di più, come se capisse perfettamente come mi sento senza di lei. Spalanca gli occhi, fissandomi mentre mi allontano per tirarla di nuovo su con me. Le sfilo velocemente i jeans e le mutandine.Infilo una mano in tasca, prendendo uno dei preservativi che vi ho messo prima. Lo lancio ad Anastasia, che lo apre con impazienza, chinandosi su di me per srotolarlo sulla mia erezione impaziente. “Cristo. Cristo, cristo, cristo!”. Il suo tocco mi eccita a dismisura. Rischio di venire ora, solo per questo. La fermo, afferrandole entrambe le mani.

«Tu. Sopra» le ordino, rotolando sul letto e mettendola a cavalcioni su di me.«Voglio vederti»

Ana si lascia guidare, mettendosi comoda su di me. Il suo sesso sfiora la mia erezione. Chiudo gli occhi, sollevandomi verso di lei. E sono dentro. La penetro a fondo. E la sensazione è meravigliosa, fantastica. Mi sento avvolgere nel suo calore, in quel piccolo paradiso bagnato. Apro la bocca, ma non riesco ad emettere suono. Le afferro le mani per aiutarla a muoversi, per guidarla. I suoi occhi cadono sul mio petto, dove brilla l’intensa linea rossa. “No, Ana. So che non mi toccheresti. Non dopo questo”.

«Sto così bene con te» le mormoro per rassicurarla.

La sua espressione è così diversa da appena sei giorni fa. E’ fiera, come se finalmente si sentisse a proprio agio con il suo corpo, con me. Con tutto questo.

Le lascio le mani e le afferro i fianchi, spingendola più a fondo sul mio cazzo che pulsa forte. Sento le pareti del suo sesso stringere forte e serrarmi in una deliziosa morsa. Affondo di nuovo e lei urla di piacere. Un urlo che si smorza in un gemito roco, che accende ancora di più il bisogno di farla mia.

«Va bene, piccola, sentimi» le dico, temendo di non riuscire a trattenermi ancora a lungo.

Affondo ripetutamente dentro di lei, mentre Ana reclina il capo, lasciando i capelli ricaderle meravigliosamente sulla schiena.La visione dei suoi seni, dalla mia posizione, è da togliere il fiato. Lei è da togliere il fiato. E’ una visione eterea. Abbassa gli occhi su di me, mentre il suo respiro si fa incerto, ansima più veloce.

«Sei mia, Ana» le mormoro appena.

E non sono sicuro di averlo detto per lei o per autoconvincermi.

«Sì» ansima a fatica.«Per sempre.» sussurra persa nell’estasi.

Gemo, al limite, chiudendo gli occhi e reclinando la testa all’indietro. Non mi era mai capitato di sentirmi così esposto. E allo stesso tempo così a mio agio.I nostri corpi si scontrano sempre nello stesso punto, sempre più forte. Stringo i denti, non volendo lasciarla indietro. “Ti voglio con me, Ana. Sempre. Tutti i giorni della mia vita”. E in quel momento, il suo grido squarcia l’aria intorno a noi, penetra nella mia anima tormentata e mi riporta con sé, nella sua luce calda. La sento stringersi attorno al mio membro eretto come mai prima d’ora. E poi crolla all’improvviso, esausta. Con un’ultima poderosa spinta, mi lascio andare, smettendo di trattenermi.

«Oh, piccola» le sussurro, mentre vengo, copiosamente, tenendola stretta a me per non farla andare via.

Ansima, con la fronte appoggiata sul mio petto. E io faccio lo stesso, allentando di poco la presa su di lei.La sento trattenere il fiato quando, con un’occhiata, si rende conto di essere all’interno della linea rossa. Ma non mi importa. Ora voglio che stia qui. Esattamente dov’è. Le accarezzo piano i capelli, facendo scorrere una mano dietro alla sua bellissima schiena. Restiamo così fino a quando i nostri respiri si calmano.

«Sei bellissima.» le mormoro, baciandole i capelli.

Solleva di poco la testa, lanciandomi un’occhiata scettica. Aggrotto la fronte, tirandomi su a sedere e portandola con me. La abbraccio, tenendola ferma sul mio grembo, mentre lei si aggrappa alle mie braccia. L fisso dritto negli occhi.

«Tu. Sei. Bellissima» le dico, scandendo piano ogni parola.

Sul suo meraviglioso viso si allarga un piccolo sorriso.

«E tu sei sorprendentemente dolce, a volte»mormora, poggiando un bacio delicato sulle mie labbra.

Senza staccarmi da lei, la sollevo dolcemente, uscendo dal suo corpo. Sussulta, ansimando sulla mia bocca.

«Non hai idea di quanto sei attraente, vero?» le dico, senza smettere di fissarla.

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