#FanFiction #ThisMan #AnitaSessa

Readers oggi il buongiorno ve lo do con un capitolo del nostro amato Lord 😘 Lasciate un commento se vi va 😘

Quando mi sveglio è appena l’alba. Resto a fissare il soffitto per un po’. In realtà sto pensando a come convincere Ava a restare qui per tutto il giorno piuttosto che andare a lavoro. E a non uscire con Kate. O perlomeno a non bere come sabato scorso. Mi mordicchio il labbro inferiore e all’improvviso una lampadina mi si accende in testa. Stando bene attento a non svegliarla, mi divincolo dalla sua presa e sguscio via dal letto. Scendo le scale in fretta e raccolgo i suoi vestiti, ficcando tutto nel frigorifero. Il bancone è ancora sporco di panna e cioccolato. Ci passo sopra un dito, mentre il ricordo di lei aperta per me proprio in questo punto mi fa gonfiare il petto. La desidero sempre. E’ come una calamita. Decido di tornare di sopra e cercare di calmare i miei ormoni imbizzarriti. Mi rimetto a letto e torno ad abbracciarla. Basta quel contatto per mandarmi in estasi. La sua pelle è morbida, calda. Accogliente. Non resisto. Mi scosto di nuovo, aprendole le gambe e infilandomici in mezzo. Le mie mani ruvide e grandi le accarezzano la pelle. Mi chino su di lei, strofinando il mio naso contro il suo. Come previsto, Ava mugola per un po’. Poi apre a fatica gli occhi.
«Buongiorno, Lady» le dico con un sorriso.
Le sue braccia si sollevano in altro e lei si inarca, stiracchiandosi. Poi si accorge del pezzo di marmo che le sta sbattendo tra le cosce. La sua espressione passa dall’assonato al sorpreso all’eccitato in meno di due secondi. Le lancio un sorrisetto e lei si dimena sotto di me, sfregandosi contro il mio cazzo.
«Buongiorno a te» mormora.
Senza aggiungere altro la penetro di colpo e lei geme sensualmente, accogliendomi per intero. Le sue dita corrono ad aggrapparsi alle mie braccia nude, mentre io, poggiato sugli avambracci, inizio ad intensificare il ritmo delle spinte. Chiudo gli occhi, godendomi quella sensazione stupenda. Ava continua a gemere di piacere. Quando riporto lo sguardo su di lei la trovo praticamente in estasi. ”Dio, voglio svegliarmi in questo modo tutti i giorni”.
«Amo il sesso di primo mattino con te» le sussurro.
In risposta Ava mugola e io ho voglia di vederla sopra di me. Con un solo rapido movimento rotolo sulla schiena, evitando che i nostri corpi si stacchino. La faccio sistemare a cavalcioni su di me. Dalla bocca le sfugge un gemito più basso e sensuale.
«Cavalcami, Ava» sussurro, guardandola con occhi affamati di lei.
Le afferro le cosce e le sue dita mi stringono i pettorali, facendo leva per affondare meglio su di me. I suoi occhi, velati di puro piacere, si fermano per un attimo nei miei. Il suo viso è circondato da una massa spettinata di capelli castani.
«Comando io?» chiede in un sussurro.
Le sorrido.
«Fa’ del tuo peggio, Lady» replico, con un colpo di bacino, penetrandola a fondo.
I suoi occhi si abbassano sul mio corpo mentre si solleva, lasciandomi uscire quasi del tutto. Resta sospesa su di me, gemendo e provocandomi come solo lei sa fare. Mi sento avvampare per lo sforzo di non inarcarmi e prendermi quello che voglio. Piano, molto piano, si abbassa di nuovo su di me, aprendosi al limite. Sprofondo completamente nel suo ventre con un ruggito di sollievo. Getto la testa all’indietro e mi spingo tutto dentro, fin dove riesco.
«Ancora?» mi sento chiedere e spalanco gli occhi per trovarle stampato su quell’adorabile faccia un sorrisetto soddisfatto per diversi motivi.
«Cazzo, sì!» ansimo senza fiato.
«Bada a come parli, per favore» sussurra, stuzzicandomi.
Ripete quel movimento, lento e straziante. Sotto di lei fremo voglioso, impaziente. Le afferro di slancio i seni morbidi, così pieni ed invitanti, traccio dei cerchi con i pollici attorno ai capezzoli. Ava torna a sollevarsi, restando di nuovo sospesa su di me. Le sue pareti strette mi stringono la cappella. facendomi morire di piacere. Schiudo la bocca per incamerare aria.
«Giù?» mi provoca.
«Oh, sì» sussurro, stringendo gli occhi a fessura.
Quando discende su di me, stringo forte gli occhi. Voglio di più. Più forte, più veloce. Più Ava. Mi sforzo, irrigidisco la mascella, le stringo più forte il seno mentre gemo. Ava torna a sollevarsi e io, ansimando furiosamente, osservo tutto il suo corpo, sino a dove si congiunge con il mio. Questa volta Ava si abbassa di colpo, mozzandomi il fiato e prendendomi tutto. SI serra attorno a me, così forte che quasi fa male.
«Cazzo!» impreco, mentre gocce di sudore mi scivolano sulla fronte.
Inclina il bacino fino a prendermi proprio fino in fondo. Mi sento male per il piacere e so che in questo modo non resisterò a lungo.
«Cazzo, cazzo, cazzo. Ava, sto per venire!» urlo e la mia voce risuona nella stanza.
«Aspetta» mi ordina lei, sospirando.
Sgrano gli occhi, e stringo i muscoli dello stomaco, cercando di placare il mio orgasmo. ‘Ti sta solo rendendo pan per focaccia, Ward’. Ava si muove di nuovo. Stringo i denti, aggrotto la fronte e cerco di trattenermi.
«Ava, non ce la faccio» la imploro, sentendo il mio piacere risalirmi nelle cosce.
«Merda! Aspetta» urla di rimando.
«Bada a come parli!» esclamo, senza aprire gli occhi, mentre cerco di concentrarmi sul fatto di non venire.
«Fanculo, Jesse!» sbotta.
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