CAPITOLO 2
MAYA
Passo il resto della lezione a pensare a come convincerlo. Già lo so che non sarà per niente facile. Qualunque cosa accada, Alex non si sbilancia mai. Sta sempre sulle sue, come se il resto del mondo non lo riguardasse. Solo quando parla di Boccaccio e di Petrarca s’infervora tutto. Vai a capire che gli passa per la testa…
La Vergani, dopo avermi rovinato la mattinata con la consegna della verifica, ha ricominciato a spiegare. Non ho tempo per la lezione. Devo concentrarmi su Alex. Forse se studio i suoi gesti, riuscirò a capire qual è il suo punto debole. E poi lo attaccherò senza pietà.
«Fatti non foste a viver come bruti» cita lei senza la minima enfasi.
Non c’è che dire. Se anche la ginnastica non fosse la mia unica missione, non riuscirei comunque a seguirla. Quella donna è così barbosa… La sua voce cantalenante concilia il sonno. Per fortuna che Alex si trova proprio davanti a me, nascondendomi alla sua vista, altrimenti quella megera si sarebbe già accorta che non la sto filando di striscio e mi avrebbe fatto una ramanzina infinita.
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