Readers l’ospite di questa settimana, per l’iniziativa Sette blog per Un autore, ideata dal blog Gli occhi del lupo, è Natascia Lucchetti!
Titolo: Lilly e il Vagabondo
Autore: Natascia Lucchetti
Data di pubblicazione: 18 marzo 2021
Editore: Delrai Edizioni
Genere: Contemporary Romance
Pagine: 423
Link Amazon: https://www.amazon.it/Lilly-vagabondo-Natascia-Luchetti-ebook/dp/B08Z24Z1QF/ref
Trama
Lilian Dawson è nata e cresciuta a Townsend, una cittadina del Tennessee, ai piedi delle Smoky Mountains. Assieme a sua madre Barbara, gestisce il Second Hand, un negozio di abiti di seconda mano. È abituata a vedere sempre la solita gente muoversi nella cornice invariata di un paese che non accetta di cambiare. Vivere sullo stesso binario da una parte le dà sicurezza, ma dall’altra la porta a pensare che il mondo ha molto di più da offrire, oltre i confini mai esplorati del luogo in cui si trova. È curiosa, ma non troppo da spingersi al distacco. È Mitja Zacharčenko a portare il mondo di fuori a Townsend. Ex illusionista ucraino, reduce da una vita intera di viaggi ed esibizioni in lungo e in largo degli Stati Uniti è tornato in Tennessee per chiudere un capitolo difficile del suo passato e ricominciare una nuova vita. Compito arduo, visto che la gente di Townsend non è pronta ad accettare la presenza di una persona diversa, con uno stile di vita impensabile. Al contrario degli altri, però, Lilian si avvicina a lui, attratta dall’alone di mistero e magia che lo avvolge. Non si lascia spaventare dalle cicatrici che Mitja porta sul cuore né dal giudizio con cui la comunità tenta di schiacciare entrambi e separarli.
Intervista Autore
1) Chi è Natascia Luchetti? Raccontaci qualcosa su di te
Io sono la persona più tranquilla di questo mondo. Ho avuto un’infanzia bella, calma, qui a Polverigi. Non sono mancati i problemi con i bulli, ma sono stata baciata dalla fortuna. Ho un fratello magnifico e dei genitori che mi hanno sempre amata per ciò che sono. Mi è andata bene. Ho tre cani, un gatto, un cenerino, una tartaruga e… 14 inseparabili. Ci sono anche due piccioni ma loro sono liberi di andare e venire quando vogliono. Leggo, scrivo, guardo serie tv e gioco ai videogiochi da ventitré anni, ormai.
2) Come è nata la tua passione per la lettura? E quella per la scrittura?
Da piccola – avevo sei anni – ho visto Dracula di Bram Stoker (il film con Gary Oldman, per intenderci) con mia madre. Lei aveva il libro da cui era tratto e lo abbiamo letto insieme. Le mie fiabe, praticamente. Abbiamo continuato con Frankenstein e Intervista col vampiro. Ho continuato da sola con King, altre opere di Anne Rice, sono passata per Tolkien e ho accarezzato altri classici del gotico come Poe. Non serve che vi faccia la lista, perché non finiremo più. La lettura è stata una via di fuga e la scrittura la mia salvezza. Ho iniziato a scrivere poesie quando avevo diciotto anni. Era diventato il mio hobby. Invece di scrivere un diario, io mettevo ciò che sentivo in versi. Da questo insieme di righe, è nato il mio primo tentativo di romanzo: Lo Specchio Nero, un tozzo da settecento pagine scritte malino, ma pieno di ottime idee. Era il 2014 ed è stato l’inizio di un grande amore. Ho iniziato a scrivere e scrivere da lì. Adesso non mi fermo più, nemmeno quando dormo. Se mi sveglio con un’idea nel cuore della notte, devo appuntarla.
3) Quanto tempo dedichi alla scrittura durante il giorno?
Non riesco a quantificarlo con precisione, perché sono sempre col cellulare e non smetto mai. Togliamo le ore di sonno, penso che scrivo tredici o quattordici ore al giorno.
4) Quando scrivi solitamente preferisci il silenzio assoluto o ascolti della musica?
Musica, se posso.
Di solito Bruce Springsteen, Johnny Cash, ma anche musica d’atmosfera come gli Audiomachine. Dipende dalla scena, dal mio umore e dall’andazzo del romanzo.
5) I tuoi romanzi hanno delle colonne sonore?
Sì. Diciamo che alcuni, come Van Helsing, hanno una sola canzone. Ne ho ascoltata praticamente sempre una, Melancholy degli Iced Earth, in tutta la stesura. La sapevo a memoria.
6) Qual è il tuo autore e il tuo libro preferito?
Frankenstein di Mary Shelley per il libro. L’autore: babbo King. Da lui ho imparato tantissimo.
7) Se potessi cambiare qualcosa della storia ormai pubblicata, lo faresti? Se sì, perché?
Non cambierei le storie che ho già pubblicato in termini di contenuti, modificherei giusto qualche dettaglio dello stile, ma niente di che.
8) Ti sei ispirato a qualcuno per la descrizione fisica/caratteriale del tuo/dei tuoi personaggio/i?
Sempre. Quando creo i personaggi di solito ho sempre in mente il corrispettivo reale a cui li ispiro. Misha Collins per Mitja (Lilly e il vagabondo), Gabriel Macht per Eoghan (Black Orchid), Gary Oldman per Dracula (Dracula) e Hugh Jackman per Van Helsing (Van Helsing). Parto sempre dal personaggio maschile, mentre per quello femminile, decido con calma durante la stesura.
9) Che consiglio daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo libro?
Cercare un editore serio, se il self non è una scelta (Io per esempio non lo so gestire e personalmente non voglio lavorare da sola, non mi trovo bene). Serve un editing professionale, serve qualcuno che ti introduca al mercato del libro, serve qualcuno che ti sostenga per evitare che gli avvoltoi ti spolpino vivo. Nel mondo dell’editoria ce ne sono tanti, tanti ladri, tanta gente che parla e non fa.
10) È il momento dello “Spot Time”. Perché i lettori dovrebbero acquistare questo romanzo?
Lilly e il vagabondo è una storia di vita vera, di amore e di rinascita. Se cercate delle emozioni semplici e vicine al vostro cuore, questo testo può darvele.