#FanFiction #CrossFire #AnitaSessa

Readers oggi il buongiorno ve lo do con un nuovo capitolo del nostro amato Gideon Cross e il suo angelo Eva 😘

Eva e Cary uscirono dalla camera da letto e io restai nudo come un verme, a terra, nell’angolo in cui Cary mi aveva spinto. Mi sentii vuoto, un fottuto psicopatico. Mi sbattevo tutti i giorni per tenerla al sicuro. Eva era la cosa più preziosa della mia vita. Ma alla fine ero io quello che la metteva in pericolo più di tutto il resto. Sapevo cosa avrei dovuto fare per proteggerla. Solo, non volevo lasciarla andare via da me.
Mi rialzai lentamente, passandomi una mano sul viso. Esausto, raccolsi i miei abiti e la mia roba, rimettendola nel borsone che mi ero portato da casa mia. Fu in quel momento che Eva tornò in camera.
La guardai, vergognandomi di me stesso come non mi ero mai vergognato in vita mia. Ero letteralmente a pezzi, incapace di accettare quello che avrei potuto farle se non ci fosse stato Cary a fermarmi.
«Che cosa stai facendo?» sussurrò, avanzando.
Feci un passo indietro, mettendo la massima distanza possibile tra noi.
«Non posso restare.» dissi piano.
Lei sgranò gli occhi. Sembrò sollevata, ma allo stesso tempo anche preoccupata.
«Eravamo d’accordo: niente fughe.» replicò risoluta.
«Questo era prima che io ti aggredissi!» esclamai con rabbia.
«Non eri cosciente.» protestò debolmente.
«Non sarai di nuovo una vittima, Eva. Mio Dio… Cosa stavo per farti…» dissi, voltandomi.
Ero incapace di guardare quegli occhi limpidi. Volevo chiudermi in me stesso, evitare di fare del male alla donna che riusciva a mettere in moto il mio cuore e la mia intera vita.
«Se te ne vai, noi perderemo e il nostro passato vincerà.» disse, ferendomi come con una stilettata dritta alla schiena. Restai in silenzio e lei continuò la sua arringa. «Se getti la spugna adesso, temo che sarà più facile per te allontanarti e per me lasciarti andare. Sarà finita, Gideon» sussurrò con forza.
«Come posso restare? Perché dovresti volerlo?» le chiesi incredulo, voltandomi a guardarla.
Dio, era stupenda. E io avrei potuto lasciare che si disintegrasse tra le mie mani.
«Mi ucciderei piuttosto che farti del male» le dissi, contemplando davvero quella possibilità.
Ripensai a mio padre, a quanto fossimo simili. Doveva essere stato un sollievo per lui uccidersi, smettere di rovinare la vita delle persone che amava. Liberarci dal male che stava infliggendo alla nostra famiglia.
Eva strinse le dita attorno all’orlo della t-shirt che indossava.
«Non mi hai mai fatto del male.» mormorò.
«Tu hai paura di me» replicai, leggendoglielo negli occhi. «Te lo leggo in faccia. Io ho paura di me. Ho paura di dormire con te e fare qualcosa che ci distruggerà entrambi» confessai disperato.
Eva restò in silenzio, riflettendo sulle mie parole. Mi passai una mano tra i capelli, sentendo di doverle altre spiegazioni, altre scuse.
«Eva, io…»
«Ti amo, Gideon.» disse interrompendomi.
«Dio.» sibilai, disgustato da me stesso. «Come puoi dirlo?»
«Perché è la verità.» replicò con maggiore convinzione.
«Tu vedi solo questo…» sibilai con forza, indicandomi la faccia. «Non vedi come sono incasinato e a pezzi dentro»
Eva inspirò forte, incamerando aria.
«Come puoi dirlo a me, quando sai quanto anch’io sia incasinata e a pezzi?» ribatté con forza.
«Forse allora sei portata a sceglierti qualcuno che è terribile per te» replicai amaramente.
«Smettila. So che stai male, ma prendertela con me ti farà solo sentire peggio.» mi accusò.
❤❤❤❤❤❤❤
Per continuare il capitolo cliccate qui ⬇
http://cinquantasfumaturedimrgrey.com/2017/03/19/crossfire-capitolo-32/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.