Sette Blog per Un Autore: Ella Sarip

 

Readers l’ospite di questa settimana, per l’iniziativa Sette blog per Un autore, ideata dal blog Gli occhi del lupo, è Ella Sarip!

 

 

Titolo: L’erborista

Autore: Ella Sarip

Data di pubblicazione: 04 maggio 2022

Editore: Heartbeat Edizioni

Genere: Romance Storico

Pagine: 401

Formato: eBook € 2,99

Link Amaon: https://www.amazon.it/Lerborista-Ella-Sarip-ebook/dp/B09Z8FB6JR/ref

Trama

La signorina Violet Kingsley farebbe di tutto per la sua adorata cugina Catherine, perfino fingersi lei per celare la sua fuga al promesso sposo, in visita per onorare l’antica promessa fra le due famiglie. Ma quando il marchese scopre l’inganno e chiede a lei di sposarlo nonostante i vari rifiuti, Violet, a dispetto della sua personalità indipendente, non sa proprio cosa fare.

Con tre proposte di matrimonio, il fratello scomparso e la casa di famiglia in pericolo, il marchese le appare come il male minore.
Sarà il solito matrimonio combinato o ci sarà spazio per il vero amore?

 


 

Intervista Autore

 

1) Chi è Ella Sarip? Raccontaci qualcosa su di te
Ella Sarip è lo pseudonimo di un persona che ha sempre desiderato avere un’identità segreta, una sognatrice che non può fare a meno di scrivere così come di respirare. Piena di difetti e stranezze, ma che ha imparato, col tempo, a capire che la rendono la persona che è oggi.
Ma adesso basta parlare in terza persona!
Quando scrivo divento i miei personaggi, smetto di vivere la mia vita ordinaria per entrare in un mondo dove l’amore scorre secondo le mie regole.
Non sono una grande romantica, ma sono innamorata dell’amore come sentimento. Appassionata di tutto ciò che riguarda la Corea, (cibo, storia, cultura, drama, etc), cantante sotto la doccia, lettrice molto selettiva, amo imparare e le critiche costruttive, anche e soprattutto quelle negative.

 

 

2) Come è nata la tua passione per la lettura? E quella per la scrittura?
Mia madre aveva una vasta collezione di libri, per lo più romanzi d’amore e fumetti di Candy Candy (aveva tutti i volumi degli anni 70) e ho iniziato così: tra un Rose Blu (Fabbri Editori) e un fumetto. Mi sono accorta di amare la
lettura e più crescevo più i miei gusti si raffinavano, finché un giorno lessi Orgoglio e Pregiudizio, da adolescente, e ne rimasi incantata.
La passione per la scrittura è nata di pari passo, quasi senza che me ne accorgessi. Da bambina scrivevo poesie per la mamma (illeggibili), poi ho iniziato con brevissime storie, le fan fiction da adolescente, cui hanno seguito i primi tentativi di scrivere un romanzo decente. A quei tempi non avevo internet a disposizione perciò non avevo la possibilità di informarmi sulla scrittura creativa come è possibile fare oggi. Non vi erano tanti strumenti a disposizione, ma ricordo un blog, che non so se è ancora attivo (Penna Blu o Inchiostro Blu) che è stato la mia prima fonte di informazione. Da lì, ho iniziato a informarmi con sempre più passione, ad acquistare libri di scrittura creativa e a studiare non solo le diverse tecniche narrative ma anche i diversi generi.
Dopo una breve parentesi come blogger, sono approdata su wattpad, che all’inizio usavo solo come contenitore di idee. Non ho pubblicato niente per anni, ma un giorno ho deciso di provare davvero, di scrivere qualcosa per vedere come sarebbe stata accolta e con mia grande sorpresa quello che scrivevo piaceva, perciò ho continuato. Ho pubblicato prima una trilogia romance contemporanea in self, ho scritto altri libri (ancora inediti) e poi è arrivato L’erborista.

 

 

3) Quanto tempo dedichi alla scrittura durante il giorno?

Non sono una persona che scrive tutti i giorni, so che è il consiglio che viene dato a tutti gli aspiranti scrittori, ma in realtà si tratta di trovare il metodo che funziona per ogni singola persona. Nessuno può suggerire quale sia quello giusto. Se sono in fase di stesura di un romanzo, in genere scrivo tutti i giorni, con qualche eccezione, ma se non sto scrivendo niente di particolare possono passare settimane fra una sessione di scrittura e l’altra. Quello che è sicuro, e che credo qualunque autore possa confermare, è che anche quando non si scrive si sta comuqnue pensando a una storia da scrivere. Per me tutto è una storia che non vedo l’ora di raccontare.

 

 

4) Quando scrivi solitamente preferisci il silenzio assoluto o ascolti della musica?

Io posso scrivere sotto qualunque condizione: silenzio, chiasso, mentre cammino per strada, in treno, in aereo, ovunque, ma la mia situazione preferita è alla mia scrivania con la televisione in sottofondo. Mi piace, durante la mia sessione di scrittura, avere la libertà di sollevare lo sguardo e prendermi qualche nascondo o minuto di pausa. Mi ricarica e non mi fa pesare le ore che dedico alla scrittura. Delle volte posso stare seduta alla mia scrivania a scrivere anche tutto il giorno e dimenticarmi di mangiare.

 

 

5) I tuoi romanzi hanno delle colonne sonore?

Sì, sempre. Spesso è una canzone in particolare a ispirarmi il mood di un romanzo. Per esempio per il mio primo libro: Quanto dura per sempre? la canzone che fa da colonna sonora è Instoppable di Sia. Chi ha letto il romanzo sa quanto questa canzone sia adeguata. Per L’erborista invece le principali sono Runaway di Aurora e Dandelion. Ricordo perfettamente la prima volta che mi sono soffermata ad ascoltare le parole di entrambe le canzoni e ho capito che descrivevano i sentimenti di Violet alla perfezione.

 

 

6) Qual è il tuo autore e il tuo libro preferito?

Per quanto riguarda le autrici storiche: Jane Austen e Georgette Heyer. Se dovessi scegliere un libro storico preferito direi Venetia della Heyer.
Per quanto riguarda il genere contemporaneo: Colleen Hoover, ma di lei ho più di un romanzo preferito, benché sia l’autrice che leggo a scatola chiusa. Se devo nominarne uno, però, dico Regretting You (al momento inedito in Italia).

 

 

7) Se potessi cambiare qualcosa della storia ormai pubblicata, lo faresti? Se sì, perché? (Raccontacelo nei limiti dello spoiler)

De L’erborista non credo cambierei qualcosa, forse aggiungerei dettagli che ho evitato di aggiungere per non ammorbare il lettore. È nato un po’ come un esperimento, quasi una sfida a me stessa. Volevo dimostrarmi di poter scrivere un romanzo storico, ma non mi davo troppo credito all’inizio.
Ero ferma alla fase di ricerca da anni e non sapevo come sbloccarmi. Non avevo nemmeno idea di cosa ne sarebbe stato di questo libro, poi ha iniziato a prendere forma e a diventare una storia cui mi stavo appassionando. La
versione che è arrivata oggi ai lettori ha subito delle piccole modifiche rispetto alla versione originale, è stata smussata e perfezionata grazie all’intervento della mia fantastica editor Maria Rita Russo (anch’essa autrice storica nonché una delle editrici della Heartbeat Edizioni), perciò, oggi sono più che soddisfatta del risultato finale. Anche se il romanzo non è perfetto, ha di sicuro le sue pecche e non piacerà a tutti, per me è una grande soddisfazione. Io lo amo così com’è e ora non cambierei niente. In futuro, non si sa mai.

 

8) Ti sei ispirato a qualcuno per la descrizione fisica/caratteriale del tuo/dei tuoi personaggio/i?

Non sono un’autrice da grandi descrizioni fisiche perché penso che sia il carattere del personaggio ciò che resta al lettore. Inoltre, ho notato che quando leggo non importa quanto l’autore sia dettagliato nella descrizione fisica del personaggio, io lo immagino sempre a modo mio. Mi piace, perciò, che sia il lettore a riempire le lacune che lascio di proposito, anche se io ho le mie linee guida.
Per quando riguarda il carattere, nello specifico, Frederick vuole essere il ritratto del classico lord inglese, abbastanza snob da dimenticare il nome di una persona se questa non gli interessa e con quell’umorismo inglese che viene fuori sempre nelle situazioni più complicate per stemperare la tensione (o aggravarla il più delle volte). Vivendo in Inghilterra tocco con mano ogni giorno questo tipo di umorismo che ci vuole un po’ a comprendere delle volte, ma che fa sempre effetto.
Violet invece ha uno spirito indipendente, è un’eroina controcorrente rispetto al suo periodo storico. Altruista, testarda, coraggiosa, forse un po’ troppo influenzabile all’inizio della storia, ma alcune delle sue scelte sono state
obbligatorie. Violet è una principessa tosta regency, che non aspetta sia il principe a salvarla, ma si rimbocca le maniche per salvarsi da sola e con il tempo che le resta salva pure il principe.

 

 

9) Che consiglio daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo libro?

Di studiare, studiare, studiare. La scrittura non si improvvisa. Anche se si pensa che sia tutta una questione di ispirazione e sentimenti, non è tutto, dietro ci vuole tecnica e sapere quali elementi inserire al momento giusto nella storia.
Se vuoi pubblicare non scrivi per te stesso ma per il pubblico, perciò devi sapere come catturare la sua attenzione e mantenerla. Questo non significa che scrivere non sia in primis un piacere per l’autore, è sempre meglio scrivere di ciò che conosciamo e che ci piace (e informarsi bene su ciò che non si conosce), ma bisogna tenere conto che scrivere per pubblicare è una cosa seria perché le persone andranno a spendere dei soldi sul nostro lavoro, perciò è nostro dovere dare loro un prodotto che valga il loro investimento. È una forma di rispetto.

 

 

10) È il momento dello “Spot Time”. Perché i lettori dovrebbero acquistare questo romanzo?

Questa domanda non è mai facile, ma visto che ci siamo voglio provare. L’erborista è un romanzo storico che parla di amore e libertà, ma anche con una buona dose di avventura e decisamente tanta ironia. È un romanzo che fa ridere, che fa piangere, delle volte ridere e piangere allo stesso tempo.
Parla di un’eroina fuori dagli schemi e di un eroe che non si può fare a meno di amare.
Questo è il romanzo per chi ama il regency, ma con un tocco moderno.

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