Sette Blog per Un Autore: Cinzia Fabretti

 

Readers l’ospite di questa settimana per l’iniziativa Sette Blog per Un Autore ideata dal blog Gli occhi del lupo, è Cinzia Fabretti!

 

 

Titolo: Il paese dei venti – Inurarsi

Autore: Cinzia Fabretti

Data di pubblicazione: 25 marzo 2024

Editore: Self Publishing

Genere: Avventura

Pagine: 510 circa

Formato: eBook 4,59€ – KU – Cartaceo 18€

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Trama

La sua destinazione è Inurasi, un’isola distante da ogni continente ma soprattutto priva di qualsiasi modernità, abitata da un popolo dalla mentalità chiusa, molto lontana dal mondo contemporaneo. La sua missione è tentare di ricostruire rapporti diplomatici interrotti troppo tempo prima, ma questo si traduce in un anno di lotta per la sopravvivenza. Leona è una donna in un mondo di uomini, un mondo brutale che spera solo di vederla fallire, e dove nemmeno lei sa cosa potrà trovare…

 

 

 

 

Intervista Autrice

 

1) Chi è Cinzia Fabretti? Raccontaci qualcosa su di te.
Facile. Io sono la vita che ho vissuto, cioè in primo luogo sono le persone che ho amato, i luoghi in cui respiro e i libri che ho letto. Persone fondamentali nella mia vita sono stati i genitori, la cui impronta in me è rimasta incancellabile, mio marito, che mi è accanto da quarant’anni, e i miei tre figli. A tutti loro devo la me stessa di oggi.
Il luogo in cui vivo, anche, la sua gente e la sua geografia, hanno avuto un’influenza sottile e innegabile. (Lizzano, in Puglia, a un passo dal mare)
Infine posso affermare con certezza che senza i libri che ho letto durante tutta la vita non sarei ciò che sono oggi.
Ed è proprio per questo debito di gratitudine che ho contratto verso le persone, i luoghi e i libri che ho cominciato a scrivere: Affinché restasse traccia delle persone che mi hanno resa felice parlo nelle mie storie di amore e di
amicizia.  Affinché restasse ricordo della bellezza che mi circonda da quando sono nata parlo del cielo e del mare, della terra e degli animali. E affinché non si disperda la generosità di chi mi ha preceduto nella scrittura, scrivo storie con la stessa speranza di essere vicina a chi non conosco, per fargli compagnia e offrirgli un tempo felice.

 

 

2) Come è nata la tua passione per la lettura? E quella per la scrittura?
Per la lettura è stato amore in culla, ricordo mia nonna leggermi delle favole e io invidiare quel talento magico di trasformare dei segni sulla carta in immagini e avventure. Il desiderio di leggere anch’io anticipò di molto la scuola, e quello di scrivere a mia volta era, che io ricordi, un tutt’uno.
Infatti il mio primo insuccesso editoriale lo vissi a sei anni, una favola che avevo scritto e illustrato per la maestra. Non ne ho alcun ricordo tranne lo sguardo distratto che le rivolse e il cassetto in cui la gettò. Chissà che scarabocchi avevo tracciato su quel foglio di quaderno, ricordo solo la delusione pungermi gli occhi. Dopo di che continuai a scribacchiare di tutto fino all’adolescenza, per smettere consapevole di non avere alcuno strumento adatto. Ho ricominciato dopo i cinquant’anni, Dio solo sa perché, la vita è misteriosa. So solo che sono scoppiata, non ho potuto frenarmi e da allora non ho più smesso.

 

 

 

3) Quanto tempo dedichi alla scrittura durante il giorno?

Contando che per me scrivere è anche riscrivere, rileggere, fare ricerche, studiare libri per motivi di stile, direi almeno cinque al giorno.

 

 

4) Quando scrivi solitamente preferisci il silenzio assoluto?
Sì, perché scrivendo d’avventura ‘ascolto’ i luoghi in cui sto ambientando la storia e ascolto la voce o anche i pensieri dei personaggi. Molto raramente metto a volume bassissimo la musica di un gruppo che amo, ma rischio di seguire il filo di quella piuttosto che il filo della storia quindi di solito cerco il silenzio.

 

 

5) I tuoi romanzi hanno delle colonne sonore?
Direi di no, proprio perché non scrivo ascoltando musica. Inoltre di certo non sarebbero adatte, viste le ambientazioni, delle canzoni di musica leggera. Se proprio mi chiedessi cosa immaginerei in sintonia con le mie storie ti indicherei dei pezzi dei Two Steps from Hell, alcuni brani dei quali trovo davvero evocativi.

 

 

6) Qual è il tuo autore e il tuo libro preferito?
Rifiuto di rispondere, sarebbe fare torto a mille altri autori, sceglierne uno. Posso dirti però che ho molti libri ‘preferiti’, uno o più per genere, perché sono sempre stata una lettrice onnivora che salta dalla fantascienza allo storico, dal fantasy alla commedia.

 

 

7) Se potessi cambiare qualcosa della storia ormai pubblicata, lo faresti? Se sì, perché? (Raccontacelo nei limiti dello spoiler)
Mamma mia, no! È appena uscito dopo revisioni infinite e un editing di oltre un anno! Non toccherei più nulla, non ancora, almeno. Posso dirti che rileggendo il mio primo romanzo, uscito ormai tre anni fa, di quello riscriverei alcuni periodi, varierei certa punteggiatura. Ma, bada, non muterei però la storia, le vicende, la struttura. Quelle sono dentro di me, sono la storia stessa e dunque non possono cambiarsi, o il romanzo non c’è più, diventa un altro. A quel punto ne scrivo piuttosto uno nuovo.

 

 

8) Ti sei ispirato a qualcuno per la descrizione fisica/caratteriale del tuo/dei tuoi personaggio/i?
Certo che sì, se un personaggio vuoi che stia in piedi devi attingere alla realtà. Non però a un’unica persona, per nessuno dei personaggi ho avuto in mente un solo soggetto. Ciascuno dei protagonisti principali ha difetti e pregi di chi mi vive intorno e soprattutto miei, ma nessuno è una sola persona tutta intera. Ho scomposto e mi sono scomposta in frammenti e ho dato qualcosa a ciascuno, così da poter amare profondamente tutti i miei personaggi, anche gli antagonisti.

 

 

9) Che consiglio daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo libro?
Non ho altro consiglio che di procedere pianissimo e di darsi tutto il tempo di conoscere i fondamentali della scrittura. Oggi internet ci consente di entrare in contatto con moltissime realtà di appassionati: autori, editor, Case Editrici, bookblogger, circoli di lettura. Entrare in punta di piedi e ascoltare è un primo passo importante. Farsi raccontare come nasce un libro, le routine di scrittura degli altri, i loro metodi di ricerca, il modo in cui revisionano, a chi si affidano. Orientarsi a lungo e solo dopo fare le prime scelte, mettendo in conto che è un mare, anzi un oceano che riserva tempeste e naufragi. Ci vuole tanta passione e un bel po’ di follia. Ciascuno consiglierà al neofita una rotta, la propria, ma sono convinta che per ognuno di noi ce ne sia una più giusta ancora, e diversa da tutte le altre. Cercarla è entusiasmante, io sto salpando appena adesso per una nuova avventura, chissà come andrà!

 

 

10) È il momento dello “Spot Time”. Perché i lettori dovrebbero acquistare questo romanzo?
Precisiamo: non tutti i lettori dovrebbero, di certo non credo di poter piacere a tutti!
Per esempio chi vuole storie di vita ordinaria, vissuta nelle nostre città, o magari è appassionato solo di indagini poliziesche, potrebbe non essere soddisfatto di un romanzo troppo lontano dalla sua comfort zone.
Diciamo che invito a leggerlo quei lettori che apprezzano il genere avventuroso ma che non gradiscono il trash, il sangue che spruzza ovunque, per intenderci, e le battaglie esagerate. Amo comunque la verosimiglianza, nelle storie, anche se l’ambientazione di fantasia potrebbe far pensare diversamente.
Invito anche chi ama emozionarsi ed empatizzare con personaggi completi, forti ma con qualche segreta debolezza, e chi è particolarmente coinvolto in certi temi come la misoginia e il patriarcato.
Infine invito chi  ha un cuore da idealista, chi parteggia per il più debole e vuole sperare a ogni costo. Questi saranno i lettori perfetti.
Gli altri se mi faranno l’onore di venire comunque tra le mie pagine mi faranno felice, accetterò anche il loro dissenso per essere una ostinata ottimista, che lascia sempre aperta una porta sul futuro.

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