Sette Blog per Un Autore: Federica Tordella

 

Readers l’ospite di questa settimana per l’iniziativa Sette blog per Un autore ideata dal blog Gli occhi del lupo, è Federica Tordella!

 

 

Titolo: Il silenzio nel mondo di Kugiso

Autore: Federica  Tordella

Data di pubblicazione: 07 settembre 2021

Editore: LFA Publisher

Genere: Narrativa

Pagine: 200 circa

Formato: Cartaceo 16€

Link Amazon Cartaceo

Trama

Kugiso è strana. Così la descrivono gli altri, quelli che su di lei hanno delle aspettative. Ma lei non riesce ad assecondarli. Ha altro da fare: fuggire sulle montagne e lassù cercare “l’oltre”. Durante un’eclissi di sole, mentre tutta la sua famiglia guarda il cielo dal terrazzo, si assenta per pochi minuti. Quando torna, tutta l’Umanità è sparita. Improvvisamente si ritrova sola al mondo. Sconcerto, paura. Sopravvivenza. Inizia per lei una nuova vita in quello che lei stessa definisce il Nuovo Mondo di Kugiso, dominato dalla Natura e da un immenso Silenzio. Intrappolata in questa dimensione, potrà relazionarsi solo con se stessa: troverà, stagione dopo stagione, la propria strada e una soluzione al suo senso di solitudine.

 

 

Intervista Autrice

 

1) Chi è Federica Tordella? Raccontaci qualcosa su di te.
Sono Federica Tordella, nata nel 1972 a Ivrea (TO), la “Città della Olivetti” e Capitale del Libro 2022.
Oggi vivo ancora nella stessa città con mio marito, i miei due figli e qui lavoro come bancaria dopo aver conseguito dapprima la maturità linguistica e poi la laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Torino.
Le mie passioni, oltre alla lettura e alla scrittura, sono la corsa e la montagna.

 

 

2) Come è nata la tua passione per la lettura? E quella per la scrittura?
La passione per la lettura è nata a scuola, fin dalle elementari, quando l’insegnante ci accompagnava in biblioteca e ci lasciava scegliere i libri da leggere.
Per quanto riguarda la scrittura, anche questa passione è nata a scuola, quando il lunedì mattina la maestra ci dava due ore di tempo per scrivere un testo libero e mi sbizzarrivo raccontando le avventure del fine settimana o inventando storie. Da allora ho continuato a scrivere, talvolta appunti e riflessioni, altre volte lettere ad amici, e racconti che ho sempre tenuto nel cassetto, fino a poco tempo fa, quando ho deciso di provare a lavorare su un’idea che mi ronzava in testa da molti anni, ma che non avevo mai deciso di sviluppare davvero.

 

 

3) Quanto tempo dedichi alla scrittura durante il giorno?
Poco. Riesco a scrivere dopo cena, quando ho terminato tutte le faccende domestiche, e qualche ora nel fine settimana.

 

 

 

4) Quando scrivi solitamente preferisci il silenzio assoluto.
Sicuramente la musica può essere fonte d’ispirazione e dall’ascolto possono scaturire idee: penso ai Pink Floyd, agli Alan Parson Project, a Fabrizio de André, a Paolo Conte … per quanto mi riguarda è però vero che mentre scrivo la musica rappresenta una distrazione; durante la scrittura sono concentrata solo sulla pagina e anche se è presente una musica di sottofondo in realtà non l’ascolto.
La situazione ideale è per me il silenzio assoluto, benché poche volte riesca a lavorare in queste condizioni. Tutte le altre volte sono circondata da rumori, che mi sforzo di isolare per concentrarmi su ciò che sto scrivendo.
Quello che ascolto veramente è ciò che sto immaginando: la voce dei miei i personaggi e i loro pensieri, che riporto nel testo; se sto lavorando a una rielaborazione, l’impegno è più tecnico: devo riordinare i tasselli, ascoltare se le frasi scorrono o se ci sono stonature. Anche per questo lavoro il silenzio è la condizione più adatta.

 

 

 

5) I tuoi romanzi hanno delle colonne sonore?
Non ho in mente una colonna sonora precisa per “Il Silenzio nel Mondo di Kugiso”, tanto più che nel romanzo il filo conduttore è il silenzio assoluto. Sarebbe tuttavia di effetto pensare a una musica che mettesse in evidenza il contrasto tra questo silenzio e i momenti di estremo frastuono, come il suono della pioggia incessante o del vento descritti nel romanzo. Penso ad un rock.
Più in generale, la canzone che mi piace immaginare in abbinamento a questa storia è “Inverno” di Fabrizio de Andrè: non racconta di sparizioni, ma di morte e di rinascita, di ciclicità della vita; sullo sfondo del romanzo scorrono le stagioni, cambia lo scenario, la protagonista si pone continuamente domande sul senso della sua esistenza nei due mondi e sul suo rapporto con la morte. E il brano di De Andrè si adatta perfettamente, a mio parere, a questo libro.

 

 

6) Qual è il tuo autore e il tuo libro preferito?
Di entrambi non ne ho uno solo. Riguardo all’autore, in quanto amante della montagna, mi piace molto Paolo Cognetti, ma apprezzo anche Andrea Vitali, Rosella Postorino, …
Più in generale, tra gli autori che più mi hanno colpita nel corso degli anni mi vengono in mente Gabriel Garcia Marquez, Oscar Wilde, Bulgakov …
Per quanto attiene al libro preferito, chi ne ha uno solo? Il piccolo principe, Il cacciatore di aquiloni, Il maestro e Margherita, L’amore ai tempi del colera, Il ritratto di Dorian Gray, … potrei proseguire ed elencarne tantissimi. Sovente i libri che preferisco sono quelli che mi sorprendono facendomi scoprire cose nuove o che mi emozionano particolarmente. Tra i libri letti di recente quello che più mi ha sorpresa ed emozionata è “Circe” di Madeline Miller.
Non essendo una grande conoscitrice della mitologia greca, mi ha colpito come tanti miti diversi siano intrecciati con la storia di Circe e come il personaggio sia tanto ben delineato nella sua psicologia, con le sue paure, i suoi dubbi, la sua determinazione. Interessanti anche tutti i personaggi che la circondano, dagli dei agli uomini agli esseri fantastici.
A pensarci bene … sembra un fantasy!

 

 

7) Se potessi cambiare qualcosa della storia ormai pubblicata, lo faresti? Se sì, perché? (Raccontacelo nei limiti dello spoiler)
Ogni tanto mi viene in mente qualche piccola idea che a posteriori mi piacerebbe inserire nel romanzo e mi chiedo come non mi sia venuta in mente mentre lo scrivevo; in particolare oggi aggiungerei un incontro di Kugiso con la morte, anche se le persone a cui l’ho accennato mi hanno fatto capire che forse sarebbe stato troppo. A parte questo, al contrario, mi chiedo come mi siano venute alcune idee, ho la sensazione che se lo riscrivessi oggi avrei meno fantasia.

 

 

8) Ti sei ispirato a qualcuno per la descrizione fisica/caratteriale del tuo/dei tuoi personaggio/i?
Kugiso è chiaramente ispirata a me stessa da giovane, anzi ancora oggi mi restano molti dei suoi dubbi e delle sue insicurezze.
All’epoca avevo un cane grande e nero a cui mi sono ispirata per Robinson; i genitori di Kugiso, presenti solo sullo sfondo, sono i miei genitori a cui ho un po’ amplificato i caratteri. Anche Bruno nasce da un vecchio amico, ovviamente rivisto e modificato per renderlo un personaggio fantastico. Riguardo alla zia Iole e alla sua famiglia invece non mi sono ispirata a persone conosciute, ma mi sembrano comunque personaggi ben riusciti, perché forse tutti abbiamo avuto a che fare nella vita con una zia Iole, con un uomo come lo zio e con una cugina come “Disappunto”.

 

 

9) Che consiglio daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo libro?
Di avere coraggio, curiosità e perseveranza.
Coraggio di osare e provare. Al peggio, se il risultato non sarà soddisfacente, non ci sarà il rimpianto di non aver provato.
Curiosità di conoscere il mondo della scrittura. Mentre scrivevo il mio romanzo ho passato molto tempo a leggere articoli con consigli e tecniche, libri sulla scrittura, ho seguito canali You Tube di editor, interviste a professori e autori. La curiosità mi ha anche spinto alla lettura di tanti libri di autori diversi, dai classici agli esordienti, cosa che, oltre ad essere un piacere, aiuta a farsi un’idea degli stili di scrittura e a immaginare quale di questi potrebbe essere il più adatto per il proprio testo.
Perseveranza, infine, perché scrivere è un lavoro. E’ divertente e appagante mettere per scritto idee e storie, ma poi c’è l’aspetto tecnico: la ricerca degli errori, delle ripetizioni, le frasi che non scorrono a dovere, i paragrafi da riordinare: un lavoro necessario se non si vuole rischiare di rovinare una bella storia.

 

 

10) È il momento dello “Spot Time”. Perché i lettori dovrebbero acquistare questo romanzo?
Dal mio punto di vista i lettori dovrebbero acquistarlo per diversi motivi.
Primo fra tutti, perché tratta i suoi temi in modo originale.
In secondo luogo perché la storia è coinvolgente e tale da incuriosire il lettore fino alla fine.
Ci sono poi le riflessioni e gli stati d’animo di Kugiso, dall’insicurezza alla curiosità, dalla paura alla determinazione, dall’ascolto di se stessa alla sensibilità verso ciò che è fuori dal sé.
C’è l’ambiente sullo sfondo della storia e mi risulta che questo aspetto è stato apprezzato da coloro che hanno già letto il libro: i luoghi diventano deserti, le stagioni scorrono, la Natura domina sempre più e cancella le tracce lasciate dall’umanità. Infine, consiglio la lettura del mio romanzo anche solo per seguire quel filo conduttore che scorre lungo tutta la trama e che è il Silenzio assoluto: una situazione di concreta assenza di rumore, ma anche la sensazione di solitudine di una giovane protagonista che cerca la propria identità libera da disturbi e interferenze.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.