Readers ilprimo ospite di questa settimana per l’iniziativa Sette Blog per Un Autore ideata dal blog Gli occhi del lupo, è Monica Prati!
Titolo: L’Atelier della Musica
Autore: Monica Prati
Data di pubblicazione: 28 settembre 2023
Editore: Dragonfly Edizioni
Genere: Giallo
Pagine 200 circa
Formato: Cartaceo 13€
Trama
Era una sera di primavera, passeggiavo lungo via Cavour guardando le vetrine e ad un tratto il mio sguardo si posò sulla finestra della corte interna della strada. L’Atelier della musica c’era scritto sulla targa sopra il campanello. E poi lo vidi… l’insegnante di musica. Uno sguardo che mi riempì di gioia anche se non era rivolto a me. Restai immobile davanti al vetro rapita, senza respirare per non rovinare quel momento eterno.
1) Chi è Monica Prati? Raccontaci qualcosa su di te.
Mi chiamo Monica Prati, vivo a Poppi, un borgo medioevale nel cuore della campagna toscana. La valle prende il nome di Casentino perché è pianeggiante ma circondata dalle montagne.
Mi sono laureata in legge perché volevo fare il giudice, per combattere le ingiustizie, ma la vita aveva un copione tutto suo che non corrispondeva alla mia volontà. Nel 2013 mi sono avvicinata al giornalismo, quasi per caso, o forse era destino e ho iniziato a collaborare con una rivista mensile del luogo. Le interviste e la redazione di articoli mi hanno dato la possibilità di allenarmi nella scrittura. Ma credo che la mia sia una dote innata.
2) Com’è nata la tua passione per la lettura?
All’età di sei anni, la maestra mi faceva sempre leggere ad alta voce perché diceva che ero la più brava della classe. Per compleanno mi regalavano sempre dei diari con il lucchetto che chiamavo: “Diario segreto” lì, annotavo riflessioni su tutto quello che mi accadeva giornalmente, come il comandante di una nave fa con il diario di bordo. Mi ricordo che a scuola quando la maestra assegnava il tema da fare a casa, io mi divertivo molto a scrivere delle storie, infiorettandole e romanzandole. Ogni volta la maestra chiamava mia madre dicendo: “ma è vero quello che ha scritto nel tema o è inventato?” mia madre rispondeva: “ E’ tutto vero!” andava a finire sempre così, come quella volta che descrissi con dovizia di particolari la casa della Baronessa Ninì, che andai a trovare una domenica pomeriggio con gli zii. La maestra li convocò per avere conferma che avessi inventato tutto, ma loro smentirono le accuse dicendo: ”La baronessa Ninì è una nostra cara amica, siamo andati a trovarla domenica pomeriggio” lasciando la maestra a bocca aperta, come un pesce morto al supermercato.
3) Com’è nata la tua passione per la scrittura?
All’età di dieci anni la mia famiglia mi portò ad una fiera del libro per bambini e mi fu regalato “Il giornalino di Gianburrasca” il mio primo libro. Mi ricordo che quel giorno ero stupita dalla quantità di libri intorno a me, erano ovunque, sui tavoli, sulle mensole, nelle librerie.
I libri sono sempre stati presenti in casa, forse anche perché negli anni settanta andava di moda regalarli per ogni occasione dal Natale, alla Pasqua. Ricordo mia nonna seduta in poltrona a leggere la rivista Giallo, lei era appassionata di cronaca nera. E’ a lei che mi sono ispirata per il personaggio di Irene, la nonna dell’investigatrice Ada Milanesi, protagonista dei miei romanzi gialli.
Diciamo che scrivo da quando ero piccola, prima i diari, poi le poesie, poi i racconti, gli articoli, la tesi di laurea etc. per poi arrivare nel 2019 alla pubblicazione con la casa editrice Fruska del giallo “Misterioso delitto al castello di Gressa” ambientato in Casentino, una valle ricca di storia, arte e cultura, che mi ha
ispirata molto.
3) Quanto tempo dedichi alla scrittura durante il giorno?
Dipende, se sono in fase creativa, ispirata, e ho già in mente personaggi, luogo, bozza della trama, posso scrivere tante pagine ininterrottamente per ore, dimenticando cibo e sonno. Se sono bloccata, allora ascolto la musica, mi siedo davanti al computer e mi dico: “Monica, oggi non è giornata, ma sei una professionista cerca di scrivere una pagina” e allora con pazienza la scrivo, magari quel giorno mi ci vogliono ore per scrivere solo 1000 battute.
4) Quando scrivi di solito preferisci il silenzio assoluto?
Anche in questo caso dipende, se sono concentrata e la scrittura scorre fluida, occorre il silenzio, altrimenti ascolto musica in sottofondo.
5) I tuoi romanzi hanno delle colonne sonore?
Si, i romanzi gialli in particolare. Quando scrivevo “L’archeologo di Sarna” ascoltavo musica pop, dai Negrita, Il Cile, Battiato, le Vibrazioni, Mika, Whitney Houston, Harry Styles a proposito di questo cantante inglese, vi svelo un segreto: in ogni mio romanzo c’è un personaggio ispirato a lui:)
6) Qual’è il tuo autore e il tuo libro preferito?
Con tutta sincerità dico William Shakespeare!
Quando facevo le scuole superiori, una cugina di Roma mi fece leggere Romeo e Giulietta e da lì fu amore per questo scrittore. Negli anni novanta visitai il Globe Theatre dove nel 1600 andavano in scena le sue tragedie. Ne rimasi affascinata e iniziai a leggere una delle opere più famose: “Amleto” questa tragedia racchiude la storia dell’umanità ed è in assoluto il mio libro preferito!
Ho letto comunque molti classici della letteratura Francese, italiana, Russa, e il libro dei libri, naturalmente: LA BIBBIA ma questa è un’altra storia, ne parleremo magari in altra sede. Più di recente ho letto autori stranieri contemporanei, ma trovo che gli scrittori italiani, quelli emergenti, trasmettono un’energia incredibile, hanno tanto da dare e consiglio a tutti di leggerli!
7) Se potessi cambiare qualcosa della storia ormai pubblicata, lo faresti? Se si, perché?
Si, cambierei qualcosa del personaggio “cattivo” mi soffermerei di più sull’analisi psicologica di questa persona cercando di far comprendere al lettore il dramma che stava vivendo. Forse avrei dovuto farla agire diversamente, anziché compiere una certa azione illecita, avrei potuto farle fare la fine di Ophelia: innamorata di Amleto, ma da lui rifiutata, diventa pazza, cade nel lago e muore affogata.
Per il resto no, perché bisogna lasciare al lettore la possibilità di aggiungere un qualcosa di personale a ogni personaggio o di immedesimarsi o di integrarlo con le proprie qualità.
8)Ti sei ispirato a qualcuno per la descrizione fisica/caratteriale del tuo/dei tuoi personaggi?
Si, per Demetrio, il proprietario della libreria innamorato anche lui di Claudia mi sono ispirata al cantante inglese Harry Styles, per l’aspetto fisico e per l’abbigliamento, rigorosamente British.
Anche per il protagonista maschile Cesare, mi sono ispirata ad una persona reale, ma di cui non posso rivelare niente per motivi di riservatezza.
Mentre Claudia, la giornalista, scrittrice che usa uno pseudonimo, mi è venuta in mente leggendo un articolo su una rivista: “Elle” che parlava del fatto che le giovani scrittrici italiane più lette del momento, preferiscono l’anonimato, ben nascosto dietro pseudonimi anglofoni. Sarà un caso se scrivono tutte romanzi d’amore? O meglio rom@nce? Sarà un caso che molte di loro sono laureate in legge? Penso di no.
Mantenere il mistero, le spinge a mettere l’anima in ciò che scrivono, a essere più incisive. Non hanno un volto ma i lettori ricevono un pezzo di loro. E’ questo l’importante!
9)Che consiglio daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo libro?
E’ una domanda difficile questa.
Consiglierei di scegliere un genere come quello storico, che ha il suo mercato di nicchia, perché a differenza di quello che si pensa il Fantasy non è il genere più letto. Il thriller e l’horror vanno ancora molto di moda. Il rom@nce sta vivendo un momento di rinascita, era sempre stato considerato di serie B, ora spopola nelle libreria d’Italia.
Un consiglio è di non affidarsi al primo editore che si trova, per caso. Se ti propongono un contratto, leggerlo bene e contrattare con l’editore. Fare domande: “cosa intende fare per promuovere il libro?” è molto importante, perché un conto è pubblicare un conto è fare marketing, vendita! Molte case editrici sono degli squali, ti promettono mare e monti e una volta pubblicato il libro, arrivederci! E l’autore si ritrova a organizzare tutto da “solo” fiere, presentazioni, etc. dunque attenzione!
10)E’ il momento dello “Spot Time” perché i lettori dovrebbero acquistare questo romanzo?
In questo romanzo si parla di destino, amore, gelosia, vendetta, tutti temi che accompagnano la vita di ciascuno di noi. Chiunque può immedesimarsi in un personaggio e fare con lui un viaggio nella sua vita.
Chiunque può rivivere ricordi del passato, o sognare un amore come quello dei protagonisti, un amore nato da un colpo di fulmine, passionale, che sconvolge l’anima! Se siete romantici, credete nei buoni sentimenti, in questo mondo dominato dal male, allora questo libro fa per voi!
Permettetemi di concludere con un pensiero: W l’amore! Un sentimento che può salvare l’umanità!