Readers l’ospite di questa settimana per l’iniziativa Sette Blog per Un autore – Fantasy Edition ideata dal blog Gli occhi del lupo, è Therry Romano!
Titolo: Usung Angel
Autore: Therry Romano
Genere: Fantasy
Editore: Dark Zone
Trama
È trascorso qualche mese da quando Syn, Zeke, Drew e Ledja hanno incontrato i celesti. Ora il loro compito è trovare le schiere di morti che vagano sulla terra, condurle in terra consacrata e aprire il portale sacro, che le porterà nel regno di Samael. Grazie alla runa di Eihwaz, Syn è il portale di attraversamento, ma ogni passaggio si rivela sempre più difficile, in quanto attira creature misteriose, assetate di potere oscuro, ed esseri sovrannaturali, che controllano le sue gesta.
Molti sono gli enigmi che il gruppo dovrà affrontare, a cominciare dal vero senso della missione intrapresa, fino alla ricerca di risposte sulla fedeltà delle schiere celesti. Profezie, cabala, diverse credenze religiose e geometria sacra, il tutto intrecciato a una storia che porrà un solo interrogativo: chi dice la verità?
1) Chi è Therry Romano? Raccontaci qualcosa su di te.
È sempre difficile parlare di me, perché sono una persona complessa e un po’ caotica. Nella vita privata lavoro per una pubblica amministrazione, sono madre, moglie, donna impegnata in progetti di volontariato e sempre alla ricerca di nuovi spunti su cui riflettere. In campo editoriale sono divisa tra diversi progetti con Case editrici e generi differenti tra loro come la narrativa fiction di Young adult, romance e mistery fantasy.
2) Come è nata la tua passione per la lettura? E quella per la scrittura?
La passione per la lettura è nata molto presto, ho iniziato a leggere a quattro anni e il primo libro finito totalmente in autonomia è Viaggio al centro della Terra, di Jules Verne che mi ha aperto il mondo letterario dell’avventura e del fantasy. La scrittura è iniziata non molto tempo dopo, ho cominciato intorno ai dieci anni a cambiare il finale delle fiabe e delle favole che trovavo molto banali, aggiungendo note a volte horror a volte mistery.
3) Quanto tempo dedichi alla scrittura durante il giorno?
Poca devo dire, scrivo in tempi non stabiliti, molte volte di notte perché, come dicevo, ho una vita piena e con pochi momenti da dedicare alla scrittura. Poi però, quando inizio a scrivere, sono capace di iniziare e finire un libro in circa 4-6 settimane, come è capitato con molti di quelli pubblicati.
4) Quando scrivi solitamente preferisci il silenzio assoluto.
No, ho sempre creato i miei mondi a ritmo di musica rock o pop elettronico. Ho sempre rumori di sottofondo, a cominciare dalla tv, la radio, molte volte figli impegnati in partite in streaming che mi danno spunti anche interessanti per scene di action.
5) I tuoi romanzi hanno delle colonne sonore?
Sempre, anche se non inserisco per tutte le play list. L’ho fatto con alcuni fantasy come Angel Down, oppure per Not just a song che riguarda il mondo della musica.
6) Qual è il tuo autore e il tuo libro preferito?
Ne ho parecchi, a cominciare dalla Rowling, sia per quanto riguarda Harry Potter che il genere thriller con lo pseudonimo. Adoro Jeanine Frost e i suoi audaci vampiri, mentre per il thriller in assoluto tutti i libri di James Patterson.
7) Se potessi cambiare qualcosa della storia ormai pubblicata, lo faresti? Se sì, perché? (Raccontacelo nei limiti dello spoiler)
A ogni rilettura cambierei qualcosa.
Per Unsung Angel infatti ho cambiato quasi tutta la parte finale, rispetto alla prima stesura, pur lasciando integra la storia, ma variando le battute e le ambientazioni.
Il motivo per cui è stato fatto è perché, col tempo, il testo matura, come l’autore, e quindi qualcosa va a variare anche gli equilibri che ti legano ai personaggi e li fanno migliorare.
8) Ti sei ispirato a qualcuno per la descrizione fisica/caratteriale del tuo/dei tuoi personaggio/i?
Per questo libro, no. I personaggi sono nati con caratteristiche fisiche che sono diventate più nitide man mano che li creavo, per Time Vampires invece, il personaggio a cui mi sono ispirata è la serie anni ’80 di Nikita che ha dato il volto a Kira.
9) Che consiglio daresti a chi vorrebbe pubblicare il suo primo libro?
Sembra banale ma l’unico consiglio è di leggere molto, per due motivi: il primo perché come in tutte le cose occorre la pratica; il secondo, più razionale, è che occorre sondare il mondo letterario perché molte delle cose che si progettano magari sono state già scritte e rischiano di essere cose ‘già viste, già lette’.
Scrivere, adesso, significa essere originali, non trarre ispirazione da storie che ci sono piaciute e che pensiamo potremmo scrivere meglio dell’autore. Diventerebbero delle fanfiction, non storie nuove.
10) È il momento dello “Spot Time”. Perché i lettori dovrebbero acquistare questo romanzo?
Perché potrebbero innamorarsi, in primis di Lucifer, avendo creato un personaggio che, da che mi risulta, crea dipendenza.
Ma soprattutto perché, da qualche parte, si ritroverebbero, riconoscerebbero tra le righe la loro storia e un dolore che hanno già provato, sentendomi meno soli.
Uno dei sentimenti che meglio descrivo nel rapporto tra Syn e Ledja è l’amicizia, quella vera, uno dei pochi sentimenti più puri e migliori che il genere umano possiede. E di questi tempi, se ne sente un’immensa esigenza.